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Uomini e lupi al cinema: i film più belli dedicati ai licantropi

17/04/2020 03:59

Emanuela Di Matteo

Speciale Halloween, Film Horror, uomo lupo,

Uomini e lupi al cinema: i film più belli dedicati ai licantropi

Il cinema ha sempre amato raccontare la licantropia: ecco alcuni dei migliori film con uomini e donne lupo

 

 

 

Il cinema ha sempre amato raccontare la licantropia: ecco alcuni dei migliori film con uomini e donne lupo 

 

 

Trasformarsi in animale, dare voce alla parte più istintiva, selvaggia e fuori controllo di noi, che dorme sepolta sotto la buona educazione e la comune morale. Un sogno, un incubo o una maledizione? Ogni tanto l’arte, soprattutto in alcuni periodi storici, dà voce al bisogno di metamorfosi, ribellione e libertà dell’individuo costretto nelle regole. E la luna ci viene in aiuto. Il cinema ha sempre amato raccontare la licantropia, cioè la trasformazione dell’uomo in lupo, l’animale simbolo delle più profonde paure infantili.

 

Il bellissimo L’uomo Lupo (1941), diretto da George Waggner con Lon Chaney Jr come protagonista, ne è uno dei primi esempi. La storia, più volte ripresa anche in seguito, è quella di Larry Talbot, gentiluomo gallese, che torna a casa dopo aver fatto pace col padre, in seguito alla morte del fratello. Qui si invaghisce di una ragazza di un villaggio poco distante, ma una notte vengono aggrediti da un pericoloso lupo mannaro. Nell’uccidere il presunto mostro Larry viene ferito al petto e non sarà più lo stesso.

In La Donna Lupo di Londra, 1946, è una fanciulla a ricoprirsi di ispidi peli dalla testa ai piedi, pur di poter sposare, non il ricco che vorrebbe sua madre, ma lo squattrinato che ama veramente. Ma è molti anni dopo, con L'Ululato di Joe Dante, 1981, che ritorna la figura della bella che è al contempo bestia. Karen White (Dee Wallace) è una famosa giornalista, alle prese con un’importante inchiesta: la diretta della cattura del sadico serial killer che terrorizza la città. Dopo l’omicidio del “mostro”, la donna, traumatizzata dall’evento, segue il consiglio del suo psicologo di riposare in una bucolica comunità agricola, dove potrà con calma superare l’accaduto. Invece è proprio qui che si nasconde l’orrore. Pur citando il film di George Waggner, L'Ululato distrugge l’immagine romantica dell’uomo lupo (Lon Chaney Jr), per mostrare il lato violento e bestiale di un branco, cioè della società. Joe Dante, allievo della scuola Roger Corman, attraverso l’orrore splatter, mette in scena una feroce critica alla società mediatica.

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Il film di Dante non è troppo lontano ideologicamente da quello del regista John Landis, autore del successivo Un lupo mannaro americano a Londra. Entrambi, infatti, oltre a condividere il primato per la trasformazione in lupo mannaro in diretta, usano la metafora della licantropia per arrivare a chiedersi: tra l’uomo moderno e il mostro arcaico, chi è la vera creatura immonda?

I due studenti in vacanza nella brughiera inglese di Un lupo mannaro americano a Londra, faranno una brutta fine. Uno diventa un uomo-lupo, l'altro si trasforma in zombi. Landis sa mescolare orrore e ironia e ottiene un Oscar per il trucco. Unico Indizio la luna piena, 1985, diretto da Daniel Attias, tratto dall'omonimo romanzo breve di Stephen King, segue le vicende di Marty Coslaw, un giovane costretto sulla sedia a rotelle che vive con i genitori e sua sorella maggiore Jane. Presto la vita dei cittadini dell’apparentemente tranquillo piccolo centro rurale, subirà una svolta dopo una serie di efferati omicidi che avvengono durante le notti di luna piena. La presenza di Stephen King aleggia sull’atmosfera da fiaba horror del film.

In compagnia dei lupi è del 1984 ed è diretto da Neil Jordan. Affascinante e onirico, ispirato alle storie sui lupi mannari presenti nella raccolta di racconti della scrittrice Angela Carter, la quale collaborò con il regista alla stesura della sceneggiatura. Wolf La Bestia è Fuori, 1994, vede l’educato e gentile Jack Nicholson, trasformarsi in feroce cacciatore e riparare ai torti subiti, senza perdere però nè il senso morale nè l’amore della splendida ereditiera Michelle Pfeiffer. Dog Soldier (2002), diretto da Neil Marshal è ambientato in una foresta nei pressi di una cittadina scozzese. Una coppia è in campeggio nei boschi. Improvvisamente entrambi vengono aggrediti e divorati brutalmente da una misteriosa bestia. Contemporaneamente, in una foresta, vediamo il soldato semplice Lawrence Cooper che evade dal proprio campo per unirsi a delle forze speciali, ma viene fermato da alcuni soldati guidati da un sinistro capitano. Tutto quello che accade in seguito è splatter, cupo e violento.

Come non citare il divertente Cursed – Il maleficio (2005), diretto da Wes Craven con Christina Ricci e Jesse Eisenberg? Dopo un incidente d’auto dal quale riescono ad uscire incolumi i fratelli Jimmy ed Ellie, iniziano a percepire delle strane forze fisiche e mentali incontrollabili. Per venire a capo di questa situazione, dovranno capire che si sono imbattuti in un lupo mannaro. Entrambi timidi ed inibiti, subiranno un notevole cambiamento. Sensuale, adrenalinico, spassoso.

 

Per togliere ogni dubbio sulla pericolosa bellezza della luna piena, nel meraviglioso racconto breve di Tommaso Landolfi intitolato Il Lupo mannaro, si legge: «…al suo lume escono i morti sfigurati dalle tombe, particolarmente donne avvolte in bianchi sudari, l’aria si colma d’ombre verdognole e talvolta s’affumica d’un giallo sinistro, tutto c’è da temere, ogni erbetta, ogni fronda ogni animale, in una notte di luna. E quel che è peggio, essa ci costringe a rotolarci mugolando e latrando nei posti umidi, nei braghi dietro ai pagliai; guai allora se un nostro simile ci si parasse davanti! Con cieca furia lo sbraneremmo».

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