Il grande circo di Jackass torna sul grande schermo e, tanto per seguire il trend del momento, lo fa in 3D per festeggiare i suoi dieci anni di attività. Anni di ossa rotte, esperimenti masochistici e comicità scatologica non hanno prosciugato il pozzo delle idiozie targato Johnny Knoxville, che, in compagnia dei compagni di una vita, da Steve-O a Bam Margera, ci fa inforcare gli occhialetti per l’ennesimo viaggio nei meandri della demenza più assoluta. Come nei due precedenti lungometraggi o nella serie tv di MTV che li ha resi famosi, il film è incentrato su una serie di sketch di varia natura costruiti nel tentativo di centrare uno dei due obiettivi: farsi malissimo o superare qualsiasi limite del disgusto; in casi più rari, entrambe le cose. Così, se avreste sempre voluto sapere cosa succede se si precipita dalla cima di un albero abbattuto con una sega elettrica oppure volete ammirare le evoluzioni di Steve-O in un gabinetto chimico volante ricolmo di escrementi, è il vostro giorno fortunato. Va dato atto ai nostri che alcune invenzioni sono davvero geniali, in primis il lancio degli oggetti tramite reattore di aereo, e a volte si ride di cuore grazie anche a una sincera spontaneità che pervade il film. Vedere però un gruppetto di quasi quarantenni che per più di un’ora e mezza cerca di farsi caricare da bisonti, incornare da arieti e tori, colpire da un arsenale di oggetti, lanciare con ogni tipo di mezzo alla lunga stanca decisamente, anche perché il tutto è condito con dosi esagerate di urina, feci e vomito. Ma tutto questo i fans di Jackass già lo sanno, ed è a loro che è dedicato il film (che infatti ha avuto un più che discreto successo negli USA). Oltre agli aficionados e ai minori di 16 anni, film consigliato a chiunque abbia voglia di farsi due risate concedendo 90 minuti di meritato riposo al proprio cervello, che va accuratamente spento prima di entrare in sala, e riavviato alla fine della proiezione per trovare l’uscita del cinema. Un’operazione vivamente consigliata anche per evitare di rigurgitare in un paio di scene. Tutti gli altri possono tranquillamente stare alla larga, anche per evitare di buttare nello sterco (è proprio il caso di dirlo) i soldi del biglietto, gonfiato da uno dei 3D più inutili della storia.