Dino (Corrado Fortuna) è bloccato. Non vuole più svegliarsi né reagire dopo che la sua storia con Valeria (Regina Orioli) è finita. Quattro anni intensi e ora nulla sembra più muovere i suoi interessi. È un'ossessione che lo inchioda al letto. Nonostante gli sforzi di Francesco (Vincenzo Crivello), suo unico amico, che tenta di farlo tornare all'università e di svagarsi, Dino vede soltanto Valeria intorno. Una mattina si imbatte in una misteriosa pizzeria, la “Blu Cobalto”, che cerca un ragazzo per la consegna delle pizze. Decide di iniziare a lavorare la stessa sera. Sarà una notte magica in cui le misteriose pizze Blu Cobalto lo metteranno in relazione con personaggi bizzarri e irrequieti che sembrano, in qualche modo, misteriosamente connessi alla sua storia, guidandolo verso una presa di coscienza che lo inchioderà davanti allo specchio. Vincitore come migliore opera prima al “Worldfest International Independent Film Festival” di Houston, Una notte blu cobalto è una pellicola indipendente dotata di una grande forza e originalità. Lo svolgersi della storia, la formazione di Dino, sembra seguire un filo più orientale che occidentale, un percorso buddista verso le Quattro Nobili Verità: la sofferenza, l'origine della sofferenza, la cessazione della sofferenza, il sentiero (blu cobalto) che conduce alla cessazione della sofferenza. A sostegno di questo interesse c'è la centralità de L'arte della guerra, il trattato di strategia militare del generale Sun Tzu del VI secolo a.C., che guida lo studente verso la vittoria. Il giovane ed esordiente regista Daniele Gangemi, insieme a Carla Marcialis e agli attori Corrado Fortuna e Regina Orioli, scrivono una sceneggiatura di una profondità che oggi manca al cinema d'occidente, e soprattutto italiano. Se si possono individuare pochi punti deboli in alcuni dialoghi è nella teatralità marcata di alcune parti recitate, ma queste sono sfumature che non riescono a scalfire minimamente la magia che guida lo spettatore attraverso la pellicola. Bella la prova degli attori, oltre ai già citati Fortuna e Orioli, anche di Valentina Carnelutti e di Alessandro Haber. Il film è anche un chiaro omaggio alla città di Catania (resa affascinante dalla fotografia di Michele D'Attanasio), lontano dai topoi che l'hanno resa celebre, per una storia di vita quotidiana poche volte rappresentata con tale eleganza e dignità. La colonna sonora è stata scritta da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: la forte presenza e collaborazione di una nuova generazione cinematografica stupisce ed emoziona. In Una notte blu cobalto si respira magia, le possibilità si dispiegano in tremila mondi e ogni spettatore può cambiare, come Dino, la propria vita in un istante. Finalmente una bellissima prova di cinema italiano.