Dopo l'enorme successo del primo episodio (quasi 750 milioni di dollari di incasso), ecco tornare sul grande schermo, nel 2008, le avventure dei fratelli Pevensie e del leone Aslan, in un nuovo film dedicato al mondo creato da C.S. Lewis. Al timone nuovamente Andrew Adamson, che dà ampio respiro alla medievaleggiante vicenda de Il principe Caspian. È passato appena un anno dal ritorno dei fratelli Pevensie da Narnia: i ragazzi, nella grigia Londra ancora alle prese col secondo conflitto mondiale, rimpiangono le loro fantastiche avventure nelle fatate terre di cui erano diventati i regnanti. Oramai quasi rassegnati alla loro vita ordinaria di esseri umani, d'un tratto, senza apparente motivo, vengono trasportati nuovamente a Narnia, per trovarla radicalmente cambiata. Dopotutto, loro non possono ancora saperlo, ma per il mondo fantasy sono passati ben 1300 anni, e del loro reame non restano che rovine. La magia stessa che permeava quelle terre sembra essere scomparsa: gli alberi e gli animali non parlano più, non si vedono in giro driadi, fauni né folletti. Questo è dovuto alla schiacciante predominanza dei Telmarini, razza umana che nel tempo ha avuto la meglio sul pianeta e ha ricacciato gli esseri magici nei più sperduti anfratti. Ma presto Caspian, principe dei Telmarini, colui che per caso e per magia ha richiamato i Pevensie a Narnia, combatterà al loro fianco contro lo spietato zio, e attuale Re di Narnia, Miraz, in una battaglia che sortirà il destino di tutti i popoli liberi. Come c'era da aspettarsi, questo secondo capitolo de Le Cronache di Narnia vanta una realizzazione tecnica ancora migliore di quella del primo episodio: il mondo fantasy è ricreato con un'attenzione e una cura nei dettagli straordinari, e le creature in CGI (tra cui lo stesso Aslan) risultano magnificamente realizzate. Il film perde un po' della sua “magia” nell'eccessiva trattazione delle scene di guerra e combattimento, preponderanti nell'ottica della trama, che seppur ottimamente rese, non incantano quanto i semplici intrighi della regina Bianca del primo capitolo. Questa virata, tuttavia, non può che essere apprezzata dal target principale dell'opera, ovvero il pubblico adolescente e pre-adolescente. Ottimo il cast, con i quattro ragazzi protagonisti (William Mosley, Anna Popplewell, Skandar Keynes e Georgie Henley) decisamente maturati dal punto di vista professionale, oltre all'insolita doppia presenza di attori italiani in una produzione di questo tipo; stiamo parlando naturalmente di Sergio Castellitto, magnifico e spietato Re dalle grandi ambizioni, e Pierfrancesco Favino, capitano delle sue truppe. Due personaggi che vanno al di là dello stereotipo del “cattivo” classico, tratteggiati molto realisticamente da Lewis prima, e dai due attori nostrani poi. Insipido, invece, il principe Caspian di Ben Barnes, che non riesce a trasmettere molto, al di là della prestanza fisica.