Deadpool (Ryan Reynolds) è un eroe atipico, decisamente fuori dagli schemi e molto diverso dai suoi colleghi: ce l’ha già ampiamente dimostrato nel corso del primo film a lui dedicato, uscito due anni fa con grandi riscontri sia da parte del pubblico che della critica. In questo seguito, la cui regia è affidata a David Leitch, l’eroe mascherato di rosso e nero è colpito forse dall’unica sciagura per la quale non è preparato a rispondere con ironia e pallottole. Distrutto dalla perdita di una persona per lui fondamentale, Deadpool cercherà di trovare un senso alla propria vita aiutando – a modo suo – un giovane mutante (Julian Dennison) a non prendere la strada sbagliata. Se Deadpool non riuscirà in questa impresa, sarà Cable (Josh Brolin) - arrivato direttamente dal futuro - a garantire a qualsiasi costo che le conseguenze non siano devastanti.
Bissare il successo del primo film non era impresa facile: la carica di novità che contraddistingueva l'episodio uno, particolarmente in rapporto con le altre saghe dell’universo Marvel, è rimasta fortemente impressa nel pubblico. Questo personaggio politicamente scorretto, irriverente e grossolano è diventato un vero eroe della risata. Gli autori di Deadpool 2 sembrano essersi spiritualmente preparati all’inevitabile confronto: l’impossibilità di giocare la carta della novità li ha giustamente spinti a soddisfare la voglia del pubblico di ritrovare certe efficaci trovate, come la rottura della quarta parete o l’autoironia feroce nei confronti di autori e interpreti; la crudezza di alcuni passaggi e la totale mancanza di pudore e freni inibitori che caratterizza il personaggio. Ad arricchire il tutto, a Deadpool viene accostato un nuovo gruppo di eroi: la X-Force, reinterpretata nel film rispetto ai fumetti, per essere proposta in chiave decisamente trash-comica. A salvarsi da questa deriva, che per altro strappa non poche risate, è il solo personaggio di Domino (Zazie Beets), unica vera spalla sulla quale Deadpool può contare; escluso il caro vecchio Colosso (Stefan Kapicic) e il nuovo antagonista Cable.
In qualche modo - ovvero nel modo di Deadpool - il film mira ai temi Disney: il rapporto padre-figlio, l’amicizia, la possibilità di redimersi anche per chi ha commesso un errore. Il tutto ovviamente genera una serie di situazioni della cui ironia il primo ad accorgersi è proprio l’immortale personaggio mascherato. Certo, il film non è del tutto adatto a un pubblico di famiglie come il livello di violenza e riferimenti espliciti non è per i più piccoli. Deadpool 2 conferma le intuizioni del primo episodio, proponendosi come un buon film d’intrattenimento che, a dispetto di una trama non sempre fluidissima, coinvolge e diverte per la forza di questo supereroe atipico e gli sketch di cui è volontario o involontario protagonista. Nota finale: come ormai usanza dei cinecomic, non perdete la sequenza post titoli di coda!