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Joker - Folie à Deux (2024), la recensione del film con Phoenix e Lady Gaga: il sequel che non serviva

04/10/2024 15:00

Marco Filipazzi

Recensione Film, CineComics, Film Musicale, Batman, DC Comics, Film Cinecomic, Joker, Todd Phillips, Joaquin Phoenix, Hildur Guðnadóttir, Lady Gaga,

Joker - Folie à Deux (2024), la recensione del film con Phoenix e Lady Gaga: il sequel che non serviva

Se per Joker l’ispirazione era Martin Scorsese, in Folie à Deux è facile tracciare paralleli con Oliver Stone.

Quando nel 2019 uscì Joker, rimanemmo tutti stupiti per un sacco di ragioni. Alcune, in ordine sparso, possono essere: Joaquin Phoenix, il taglio inedito dato al personaggio, l’idea di realizzare una storia di origini legata all’unico personaggio dei fumetti che non ne ha una canonica, Todd Phillips che si improvvisa regista drammatico (a tratti autorale) ma senza dimenticare che sua è la trilogia di Una notte da leoni e perle come Road Trip e Old School. E poi, ovviamente, il Leone d’Oro a Venezia ottenuto un mese prima dell’uscita in sala. 

Una volta sdoganato al grande pubblico, Joker si rivelò una sorpresa eccessivamente acclamata. Sin dalle conferenze stampe preliminari, Phillips aveva dichiarato che le fonti d’ispirazione per il suo film erano le atmosfere scorsesiane di pellicole come Taxi Driver, Toro scatenato e Re per una notte. Sapete cos’hanno in comune questi film? Che non hanno un sequel! D’altra parte lo aveva dichiarato anche lo steso regista in conferenza stampa: «Il film non è stato impostato per avere un sequel. L'abbiamo sempre presentato come un unico film, e basta» . Peccato che ora siamo qui proprio a parlare di questo seguito che nessuno voleva.

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Non c’è un modo delicato per dirlo: Joker - Folie à Deux è un film brutto. 

 

Ma non brutto perché realizzato in maniera frettolosa o dozzinale, come possono essere alcune delle ultime pellicole Marvel, o per povertà di mezzi come alcune produzioni minori. Il comparto visivo si accoda alle atmosfere da New Hollywood del primo film, rievocando il senso di degrado urbano, ma lasciando latente quel disagio sociale che era la vera spina dorsale di Joker. Alcune inquadrature, che giocano molto con il contrasto delle luci e la fotografia, sembrano quasi dei quadri in movimento e le parti musical (perché sì, Joker - Folie à Deux è un musical) rimandano all’estetica della vecchia Broadway, il che non è una scelta sbagliata in assoluto.

È anche innegabile che tutti si stiano impegnando molto a fare un ottimo lavoro: partendo da Phillips e Phoenix per arrivare, ovviamente, a Lady Gaga.Il problema infatti non è la messa in scena, ma ciò che essa racconta. O meglio, che vorrebbe raccontare: il risultato, infatti, è goffo, maldestro e soprattutto noioso.

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Rinchiuso nel manicomio di Arkham, Arthur Fleck conosce Harleen Quinzel, una sua fan che vede in Joker una figura redentiva e liberatoria. 

I due si innamorano e vivono la storia a distanza, dopo che Harley riesce a fuggire dal manicomio e Arthur affronta il processo per rispondere degli omicidi commessi nel primo film.

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Se per Joker l’ispirazione era Martin Scorsese, in Folie à Deux è facile tracciare paralleli con Oliver Stone. Peccato che a Todd Phillips non riesca la stessa alchimia di 5 anni fa.

La parte “legal” (che occupa più della metà del film) vorrebbe inscenare un processo avvincente e serrato come quello di JFK – Un caso ancora aperto, ma ciò che arriva sullo schermo è verboso, fiacco e poco interessante. Anche perché non ci racconta mai nulla di nuovo. In aula assistiamo al riassuntone del primo film, dove ci viene ri-narrata la storia attraverso parte del vecchio cast (Zazie Beetz e Leigh Gill), ma senza un guizzo, senza un ribaltamento di prospettiva. Perché dovrebbe interessarci il riassunto del primo film quando abbiamo pagato il biglietto per il suo sequel?

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E poi c'è la visione alienata di Arthur che mixa un incipit animato, i famigerati pezzi musical (che altro non sono che un delirio visionario di Fleck) e persino alcune scene in cui Arthur sente la gente sghignazzare come se si trovasse all’interno di una sit-com: questo frullato di linguaggi cinematografici sembra preso di peso da Natural born killer, così come il sottotesto di critica ai media che trasformano gli assassini in rockstar (la folla con striscioni e facce pittate da clown che manifesta fuori dal tribunale). Ma dove Stone esasperava questi concetti, Phillips gli lascia rarefatti al punto che appaiono come sporadiche suggestioni anziché un vero e proprio cardine narrativo.

E poi c’è questa presunta “follia di coppia” che da il titolo al film. Ricordate quando è uscito Suicide Squad di David Ayer e la gente si è lamentata che la storia d’amore tra Joker e Harley era trattata in maniera superficiale e non aggiungeva nulla al racconto? Ecco, guardate Folie à Deux e poi riparliamone.

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Fare apparire Harley Quinn nel film sembra uno specchietto per ingolosire il pubblico ma poi la relazione tra i due villain, che avrebbe dovuto essere il traino della narrazione, viene trattata in modo a dir poco superficiale. Lady Gaga - il cui nome e faccia campeggiano su ogni poster -  interpreta un personaggio secondario, una postilla a margine. I due attori, oltretuttto, hanno anche pochissime scene insieme e ancora meno se non contiamo i duetti.

 

Ancora una volta qui l’ispirazione avrebbe potuto essere una variante di Mickey e Mallory declinati in versione clown, ma tutto resta frenato, piatto e privo di enfasi come se fosse un documentario sulle tecniche di corteggiamento degli animali.

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Di cosa parla veramente Joker - Folie à Deux? Del declino mentale del suo protagonista e della sua allucinata fuga dalla realtà? Lo faceva già il primo film, e lo faceva anche meglio. È una riflessione sul concetto di maschera, di doppio e sui conflitti che scaturiscono nell’individuo? Dopo 20 anni di cinecomics ci si può sforzare a trovare un pensiero più originale.

È quindi davvero difficile dare una risposta definitiva a ciò che il film vuole raccontare: nonostante offra diversi di spunti, nessuno di essi viene mai approfondito oltre la superficie. Così Joker - Folie à Deux diventa ridondante, inutilmente pomposo e soprattutto incredibilmente lungo (140 minuti!) specie se si considera il fatto che la storia che racconta è scarna quanto il suo protagonista.


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Genere: cinecomic, drammatico, musical

Paese, anno: USA, 2024

Regia: Todd Phillips

Sceneggiatura: Todd Phillips

Fotografia: Lawrence Sher

Montaggio: Jeff Groth

Interpreti: Alfred Rubin Thompson, Anthony Gullotta, Brendan Gleeson, Brian Donahue, Catherine Keener, Dane Alexander Peplinski, G.L. McQueary, Gattlin Griffith, Harry Lawtey, Jacob Lofland, Jimmy Smagula, Joaquin Phoenix, Joseph Scarpino, Lady Gaga, Mike Houston, Sam Wren Vincent, Slaine, Troy Metcalf, Zazie Beetz

Colonna sonora: Hildur Guðnadóttir

Produzione: Bron Creative, Bron Studios, DC Entertainment, Joint Effort, Sikelia Productions, Village Roadshow Pictures, Warner Bros.

Distribuzione: Warner Bros.

Durata: 138'

Data di uscita: 02/10/2024

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