Deborah E. Lipstadt (Rachel Weisz), professoressa di studi ebraici presso l'Emory University di Atlanta, viene denunciata per diffamazione da David Irving (Timothy Spall), storico autodidatta e negazionista dell'Olocausto. La miccia è una citazione di Irving riportata nel libro della Lipstadt “Denying the Holocaust: The Growing Assault on Truth and Memory”, primo studio completo sul negazionismo. In questa circostanza la Lipstadt dovrà provare una verità fondamentale della storia dell'umanità: che l'Olocausto è stato un reale evento storico. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016, La Verità Negata, basato sul libro di Deborah E. Lipstadt “Denial: Holocaust History on Trial”, il film mette in scena uno dei più particolari casi giudiziari della storia. A dare corpo alla protagonista, la professoressa Deborah E. Lipstadt, è il premio Oscar Rachel Weiz, perfetta in ruoli di donne molto forti e determinate. La storia è avvincente: come può una donna convincere la giuria che l'Olocausto sia veramente esistito? Trovare le prove non sarà facile: tra insabbiamenti tedeschi, documenti falsi e teorie fantasiose la corsa alla verità sarà emozionante e coinvolgente. Viene celebrata l'importanza della storia e del non dimenticare: anche se a prima vista i fatti possono sembrare obsoleti e noiosi, questi diventano importantissimi per l'uomo moderno e per il suo futuro. Senza storia, infatti, finiremmo per far sempre gli stessi errori. È questa tematica che La verità negata vuole seguire. Prodotto da BBC, con un cast inglesissimo, il film è dedicato a una storia realmente accaduta. Gli attori risultano perfetti per le parti, e rendono il girato piacevole e avvincente. La regia di Mick Jackson - conosciuto per il famosissimo Guardia del corpo (1992) e vincitore di un Emmy per Temple Grandin – Una donna straordinaria (2010) - accostata alla sceneggiatura di David Hare (scrittore tra gli altri di The Hours (2002), genera un'accoppiata vincente, che unisce a una trama veloce e coinvolgente, un girato dinamico e intimo.