Con il finire dell’estate e l’approssimarsi di un nuovo anno scolastico, arriva in Italia Bad Teacher, divertente commedia distribuita dalla Warner e diretta da Jake Kasdan. Non è impossibile, ma è sicuramente difficile trovare commedie con protagoniste femminili: qui Kasdan cuce l’intero abito del film intorno al fisico appena un po’ invecchiato (sono ormai 39 primavere) ma sempre mozzafiato della splendida Cameron Diaz che ancora una volta si dimostra assolutamente a suo agio nelle pellicole brillanti (Tutti Pazzi Per Mary docet). La biondissima attrice californiana indossa i panni (succinti) di Elizabeth Halsey, un’insegnante di scuola elementare senza alcun trasporto verso il suo lavoro. L’unico suo obiettivo è coronare con il matrimonio il suo fidanzamento con un mega-milionario di cui non è innamorata per sistemarsi una volta per tutte, ma quando questi scopre il gioco e la molla, l’insegnamento rimane come unico viatico per pagarsi un’operazione di ingrandimento del seno, indispensabile per accalappiare un altro riccone. Il nuovo obiettivo le piove direttamente a scuola, con l’arrivo del supplente Scott Delacorte (Justin Timberlake), sciocco e bambinesco, ma belloccio e, soprattutto, ricchissimo. Per arrivare a Scott, Elizabeth dovrà superare la concorrenza dell’odiosa e petulante collega Amy Squirrel (Lucy Punch), convinta di essere il non plus ultra dell’insegnamento. Avendo occhi solo per Scott, Elizabeth lascia in disparte la corte serrata dell’insegnante di educazione fisica Russell Gettis (Jason Segel, il Marshall di How I Met Your Mother), ma si dovrà ricredere. Ritmo serrato, breve durata, personaggi azzeccati e battute incisive: il mix perfetto per ottenere una commedia efficace. La Diaz è bravissima nei panni della sconclusionata Elizabeth, tanto curata nel vestire quanto sciatta e svogliata nel lavoro, schietta fino alla maleducazione e totalmente disinteressata a ciò che la circonda: un personaggio che ruba davvero la scena relegando in secondo piano tutti gli altri, tra i quali spicca, oltre all’insopportabile collega Amy, il disastratissimo coinquilino di Elizabeth. Scontatissima (e americanissima) la trasformazione morale di Elizabeth così come il lieto fine, ma è uno scotto da pagare volentieri per un’ora e mezza di divertimento senza pensieri.