Una famiglia che si trasferisce in una nuova casa, che poi si scopre maledetta. Si scoprirà in seguito che la casa è stata progettata su commissione, per conto di una setta malefica che mira a riportare l'oscurità (quella del titolo!) e il Male puro sulla Terra. È chiaro che il film di Jaume Balaguerò, uscito nei cinema a breve distanza dal precedente The Nameless, girato – ancora – dallo stesso regista, non brilla per l'originalità della trama. Cinicamente, potremmo dire che Darkness si distingue soprattutto per la disinvoltura e la sfacciataggine nel riciclare buona parte della più famosa cinematografia orrorifica: dagli horror di qualche anno fa attinge soprattutto alla saga di Amityville e allo Shining kubrickiano (lo scorrere dei giorni..), si unisce sulla stessa linea d'onda degli horror attuali, con i soliti botti, gli spaventi “a tradimento”. Non solo manca una sceneggiatura capace di creare un'atmosfera, ma in alcuni momenti si fatica proprio a capire cosa stia succedendo su schermo: più che ad un racconto organico, sembra di assistere ad una collezione di situazioni, talvolta correlate tra loro. Situazioni all'interno delle quali si muove un cast visibilmente spaesato (e pure di un certo livello! Anna Paquin, Iain Glen, c'è anche il nostro Giannini), forse a causa dei comportamenti illogici se non semplicemente imbecilli dei personaggi che interpretano.