photo

NETFLIX

copertine blog.jpeg

NOW TV

le parti noiose tagliate
footer

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram
pngwing.com(17)
sis nero
sisbianco
sisbianco

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

un progetto di Piano9 Produzioni

CONTENUTI IN EVIDENZA

Shia LaBeouf: Honey Boy e il cinema come rehab

22/02/2020 14:41

Samantha Ruboni

Approfondimento Film, Shia La Beouf,

Shia LaBeouf: Honey Boy e il cinema come rehab

Il cinema come terapia: Honey Boy è il modo che Shia LaBeouf ha usato per raccontare di sé e andare oltre il rehab

Il cinema come terapia: Honey Boy è il modo che Shia LaBeouf ha usato per raccontare di sé e andare oltre il rehab

Una rissa fuori del set e l'arresto. È stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella mente di Shia LaBeouf e che gli ha permesso di comprendere quanto la sua vita fosse ormai fuori controllo. Abuso di alcool, incidenti stradali, risse: fino a che Shia si è deciso di andare in rehab per combattere i suoi demoni interiori. In terapia gli viene diagnosticato un disturbo post-traumatico, probabilmente dovuto a abusi verbali e fisici subiti dal padre.

 

Da qui la scelta della dottoressa che lo seguiva di fargli scrivere la sua storia. E Shia, bambino prodigio di Disney Channel, decide di farlo nel modo che gli è più consono e che conosce da sempre: il cinema. Nasce così Honey Boy, un vero e proprio film terapeutico. Ma non è la prima volta che Shia LaBeouf usa il mezzo filmico per raccontare di sé e andare oltre la rappresentazione cinematografica classica, facendola divenire una vera e propria performance artistica.

shialabeouffilm3-1623415100.jpeg

Shia LaBeouf e gli esperimenti cinematografici

Nel novembre 2015, all'Angelica Film Center di New York, Shia fa proiettare - a titolo gratuito - tutti i film a cui ha partecipato (anche in doppiaggio) per un totale di 72 ore. L'attore aveva una sua postazione con una telecamera che lo riprendeva 24 ore su 24.

 

La maratona, come anche la sua postazione, erano seguibili anche in streaming: un’idea per fare partecipare anche chi non poteva essere fisicamente a New York. L'esperimento aveva anche un hashtag dedicato, #allmymovies, con il quale gli utenti potevano commentare o postare foto sui social.

 

Alcune delle espressioni di Shia in occasione della performance #allmymovies diventano virali: dei veri e propri meme viventi.

shialabeouffilm4-1623415070.jpg

La collaborazione con Alma Har'el

La bozza della sceneggiatura di Honey Boy raggiunge la regista israliana Alma Har'el, anche lei cresciuta con un padre alcoolizzato. Alma aveva già lavorato a qualcosa di simile con il documentario Love True, dove faceva recitare i suoi protagonisti accanto ad attori che recitano i propri ricordi e traumi, con performance terapeutiche, che permettono loro di affrontare il passato e l’Io più profondo.

 

Un lavoro di immedesimazione e di terapia già esisteva, quindi, nella poetica di Har'el; a esso si congiunge la sceneggiatura terapeutica di Shia LaBeouf. I due già si conoscevano per varie collaborazioni: dalla partecipazione di Shia al video musicale dei Sigur Ros, Fjogur Pìanò, diretto proprio da Alma, al già citato Love True, prodotto dall'attore stesso. Per LaBeouf l'approccio di Har'El al cinema rispecchia certi aspetti della terapia della Gestalt, dove viene utilizzato il gioco di ruolo per risolvere i conflitti passati.

shialabeouffilm-1623415087.jpeg

Come nasce Honey Boy

All'inizio Honey Boy doveva essere un cortometraggio ambientato in una stanza d'hotel. Ma il continuo miglioramento e ampliamento della sceneggiatura da parte di LaBeouf (ancora in rehab) e Har'El, ha portato il progetto verso il lungometraggio. È stata un’idea di Alma non fare interpretare Otis, l'alter ego di Shia, all'attore, ma di fargli invece assumere il ruolo del padre. Questa idea diviene centrale nel processo di identificazione di LaBeouf con suo padre: è ciò che gli ha permesso di entrare nella mente del genitore, comprenderlo e perdonarlo.

 

L'altra difficoltà, per Shia, è stata scrivere di sé, dal momento che l’attore non voleva realizzare un suo ritratto ma creare un personaggio (il sé piccolo) con cui lui stesso potesse entrare in empatia. Shia non si è mai considerato un bambino: già da giovanissimo doveva lavorare, assumersi responsabilità, mantenere il padre. Fumava e beveva all'età di 12 anni. L'infanzia è stata per Shia una sorta di “attesa” dell'età adulta.

 

La scrittura terapeutica è stata un processo creativo fondamentale: Shia ha provato a superare il suo comportamento autodistruttivo, ma anche a riconoscersi in tutte quelle caratteristiche che gli ricordano il padre. Il dolore è usato come catarsi, come unico sentimento e appiglio per ricordarsi del genitore e del suo passato.

shia-labeouf-crop-1623415538.jpg

Il cinema come terapia, prima di Shia

LaBeouf non è il solo ad aver utilizzato il cinema con fini terapeutici. Probabilmente il maestro in questo senso è Lars Von Trier, che usa la Settima Arte come una vera e propria catarsi per i suoi problemi di salute mentale. Una valvola di sfogo che gli permette di dire ciò che prova o che ha provato in passato.

 

Infatti, è dopo una delle sue più acute crisi depressive che Lars scrive la sceneggiatura che diverrà Antichrist, primo capitolo di quella che diverrà poi la Trilogia della Depressione, con Melancholia e Nynphomaniac. E, guarda guarda, in quest’ultimo tra gli interpreti c’è anche Shia LaBeouf.

Il cinema diviene per questi autori un modo per conoscere meglio se stessi, utile soprattutto nei momenti bui e apparentemente senza speranza di guarigione. E se persino i protagonisti riescono a trarne benefici, figuriamoci quanto possiamo essere grati noi spettatori per tutte le volte che il grande (o anche il piccolo) schermo ci sono stati di conforto.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

cinemadvisor

Silenzioinsala.com © | All Right Reserved 2021 | Powered by Flazio Experience e Vito Sugameli


facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

ULTIMI ARTICOLI

joker