Campione d’incassi e film più chiaccherato del momento, Dune - Parte II di Denis Villeneuve è divenuto un instant classic della fantascienza. Cosa unisce questo film a uno dei romanzi più complicati e densi della fantascienza, la saga di Dune di Frank Herbert.
Dune è una delle saghe più consistenti della fantascienza. Se vogliamo identificare una serie “originale”, scritta da Frank Herbert, è quella costituita dai primi 6 volumi pubblicati tra 1965 e 1985: Dune, Messiah di Dune, I Figli di Dune, L’imperatore-Dio di Dune, Gli eretici di Dune e La rifondazione di Dune.
Nel Dune di Villeneuve (diviso in due parti) è concentrata la storia del primo libro del 1965, vincitore del premio Nebula. Il romanzo è composto da quasi 500 pagine di politica, epica, filosofia e spiritualità: da sempre, si tratta del libro più difficile da trasporre per la sua densità e difficoltà. Non stupisce, quindi, che la versione cinematografica di Villeneuve si distanzi dalle vicende raccontate da Herbert. Direte voi, ci sono molte differenze tra libro e film? Vediamole insieme.
Dune, libro vs film: il personaggio di Jessica
Nel film di Villeneuve Jessica diventa una Reverenda Madre in una caverna, al cospetto di colei che la precede e delle sue ancelle: un rituale di passaggio intimo e per pochi, con i credenti fuori a pregare e ad aspettare la nuova Madre.
Nel libro il rituale è invece molto più complicato e ricopre una sostanziosa parte del romanzo: è il rito dell’Agonia della Spezia, dove chi succederà alla Reverenda Madre deve bere l’essenza tratta dall’annegamento di giovani vermi delle sabbie. Il rituale si svolge in una sorta di anfiteatro dove è presente tutto il Sietch. Sono dei veri e propri baccanali dove tutti i componenti hanno assunto una grande quantità di spezia, che fa perdere a tutti il controllo.
Alia, cosa cambia da libro a film
Alia nel film risulta un feto “parlante” che, dopo il rituale dell’Agonia della Spezia diventa cosciente di sè, nonostante sia solo un embrione. Nel libro viene definita la “prenata”, una bambina che nasce già con le facoltà di un adulto, ma non solo: anche con tutte le personalità degli antenati. Per questo motivo viene definita dalle Bene Gesserit “abominio”, termine che nel film viene invece rivolto a Paul. Nel romanzo vediamo Alia nascere e crescere e avere una parte importantissima nella vittoria finale del fratello, che invece nella versione cinematografica sarà compiuta dallo stesso Paul.
Non ve la prendete se nel film Chani è…un po' diversa
Chani è il personaggio più distante da quello che possiamo leggere nel libro: una guerriera forte e innamorata di Paul. Ma se nel film è l’unica che non crede nel Lisan al Gaib, nel libro in realtà non solo diventerà una Bene Gesserit, ma sarà addirittura l’ancella personale di Jessica Reverenda Madre, la Sayaddina. Avrà un bambino insieme a Paul, Leto, che morirà nella battaglia finale contro gli Harkonnen.
Ve li eravate immaginati così gli Harkonnen?
Certamente no! Se nel film sono tutti pelati e glabri, nel libro gli Harkonnen si riconoscono per i loro capelli rossi. E proprio queste chiome fulve saranno l’indizio per capire una cosa che succederà nei romanzi successivi e che nella versione cinematografica, invece, viene detto in maniera forse un po’ troppo anticipata.
Dune: il protagonista Paul nel libro e nel film
Se nel film si intuisce che Paul non è propriamente un personaggio positivo, questo aspetto nel primo libro non è intuibile; anzi il protagonista viene proprio visto come il salvatore del suo popolo. Herbert si rende peró conto dello sbaglio: avere creato un personaggio positivo, un “salvatore bianco”, che agisce da tiranno su un popolo che è - in tutto e per tutto - ispirato a quello arabo (infatti Dune in è una metafora della crisi mediorientale). È così che, per fare ammenda, decide di scrivere Dune Messiah, dove Paul assume sfumature negative; un romanzo che porta l’attenzione sui leader carismatici e invita a non fidarsi di loro.
La morte di Jamis è esemplificativa: senza conseguenza nel film, fondamentale nel romanzo. Quando un fremen ne uccide un altro, infatti, finisce per prendere il posto del defunto: è così che Paul diventa responsabile della moglie e dei figli di Jamis, mantenendoli e prendendosi cura di loro. Inoltre Paul non diventa capo della rivolta da ragazzo, entra nei fremen a 15 anni; passano anni e anni prima che dia il via alla Jihad.
Stilgar e Paul: come cambia il loro rapporto in Dune
Lo Stilgar del film è ormai diventato un meme per la sua - fin troppo - cieca fede: è convinto, infatti, che Paul sia il Lisan-al Gaib. È un peccato vederlo così perchè, nel libro, in realtà Stilgar vede Paul, prima che l'eletto, come un figlio: sarà lui a dargli il nome fremen di Usul, a indicare come si fidi ciecamente del Paul umano, prima che di quello spirituale. Stilgar e Paul hanno nel romanzo un bellissimo legame padre/figlio che, purtroppo, nella trasposizione di Villeneuve si è perso.
Libro vs film: i Fedaykin
Se nel film i fedaykin sono un sinonimo di guerrieri, nel romanzo di Herbert sono in realtà guerrieri devoti al Mua dib, che combattono insieme a lui: è, quindi, molto strano per chi ha letto i libri vedere Paul che diviene un fedaykin.
I mentat e la gilda: che fine hanno fatto nel film?
Se in Dune - Parte 1 con Tufir Hawat avevamo avuto un assaggio dei mentat, nella seconda parte questi vengono facilmente messi da parte e dimenticati: unico indizio è il barone Harkonnen che, alla ricerca di Paul Atreides, ne fa largo uso.
E la gilda? Vediamo alcuni componenti nella prima parte, ma in Dune - Parte II anche di loro non abbiamo più notizie: peccato, perchè nel libro avranno un ruolo chiave nello sviluppo della trama e dei giochi di potere di Arrakis. Difficile, inoltre, per chi non ha mai letto i libri, capire l’importanza della spezia senza tirare in ballo la gilda e i suoi viaggi interstellari, perdendo così il suo significato di metafora del petrolio.
Il fascino degli Anelli d’Acqua nel romanzo Dune
Luccicanti in una sola inquadratura durante il funerale di Jamis, gli Anelli d’Acqua non vengono mai davvero usati nel film. Nel romanzo, invece, gli Anelli sono posseduti da tutti i fremen; in particolare le donne usano metterli tra i capelli.
Gli anelli vengono usati come misura per attingere all’acqua dei fremen contenuta e raccolta nella vasca sotterranea; nel film la stessa acqua viene invece descritta come liquido rituale che nessuno può bere. Nel libro la vasca d’acqua sotterranea è l’essenza del Sietch e l’unico modo per regolarne il quantitativo per ogni persona sono gli anelli: più se ne hanno e maggiore sarà la quantità d’acqua che si potrà prendere. Gli Anelli d’Acqua non possono essere commercializzati, ma si può vincerli a duello o riceverli in eredità.
In conclusione non stiamo dicendo che il film di Villeneuve sia brutto - è, invece, un bellissimo progetto cinematografico - ma, come tutte le sceneggiature non originali, è riadattato secondo i gusti del regista. Un esempio? La scelta dei mentat: Villeneuve ha dichiarato che è stata una sua decisione sacrificare Tufir Awat, perchè il suo progetto di adattamento vuole essere più incentrato sulle Bene Gesserit che sulla gilda o sui mentat.
Così come rispettiamo le scelte registiche dobbiamo anche essere affascinati dalle possibilità che un libro come il Dune di Frank Herbert ci sta dando e ci darà negli anni a venire.