Parliamo di due dei più celebri mostri del Natale, che hanno accompagnato il 25 dicembre cinematografico di tutti noi
Per ritrovare l’autenticità delle cose è bene andare oltre le apparenze e quel che è lustro, ben confezionato e perfetto... non è detto che sia anche buono. Il Natale è tornato e, se è facile identificarlo nelle corse ai regali e nell’incombente senso di ansia che prende alla gola, il suo spirito appare sempre più lontano. Ad aiutarci in questa ricerca arriva, come spesso accade, il cinema; anche quello da vedere in casa propria, magari comodamente stesi sul divano. Stavolta, però, non parleremo di buffe renne volanti, di storie d’amore, di angeli scesi sulla Terra o di poveri orfanelli: a segnare la strada che porta ai sentimenti più veri, sarà un altro tipo di creature... non meno festose.
Parliamo di due celebri freaks del Natale, mostriciattoli che hanno accompagnato il 25 dicembre cinematografico di ognuno di noi.
Creature pelose con gli occhi a palla
Nel 1984 il grande artigiano Joe Dante, maestro di ironia, inventa una storiella senza aspettative, affidatagli niente di meno che dal produttore Steven Spielberg. Si intitola Gremlins. Un padre di famiglia americano scova in un negozietto una creatura pelosa dai grandi occhi a palla e, anche se il proprietario, un anziano cinese saggio, si rifiuta di vendergliela, trova ugualmente il modo di portarla in regalo al figlio Billy. Una metafora, non troppo velata, dello spirito superficiale e colonizzatore dell’uomo moderno, che non rispetta le regole della Natura.
L'esserino, che è un mogwai, non deve essere assolutamente bagnato né nutrito dopo la mezzanotte. Inevitabilmente entrambe le cose accadranno e il tenero pelosetto, suo malgrado, si moltiplicherà in creature orripilanti, dedite alla distruzione più dissennata di cose e persone. A partire dal cane di casa, incaprettato e appeso con le luci di Natale.
Il successo è planetario e Gremlins è tuttora il secondo film comedy horror di maggior incasso nella storia del cinema (dopo Scary Movie!).
Il sequel La nuova stirpe, perde l’originalità ma non il senso dell’ironia, un terzo capitolo viene perennemente annunciato ma non è mai davvero uscito. Gremlins è un film per famiglie molto più di tante storielle melense ed edificanti: attraverso uno sconvolgimento dissacratorio e ribelle dei sacri riti del Natale (ne fanno le spese centri commerciali e intimità familiare), proprio grazie alla visione dell’orrore che nasce dal caos, aiuta a ritrovare il rispetto per le regole e per ogni diversità.
Il mostro verde del Natale
Dovrà arrivare il 2000 quando l’abile tessitore di belle storie Ron Howard, traendo ispirazione dall'omonimo libro del Dr. Seuss, e dal celebre personaggio animato, porta nelle sale Il Grinch. Anche grazie all’interpretazione del protagonista Jim Carrey, il film diventa un altro grande anti-classico di Natale.
Il verde Grinch è brutto e antipatico a tutti, vive isolato, lontano da quella che sembra una comunità felice. E, soprattutto, odia il Natale. Dispettoso e rancoroso, fa di tutto per rovinare le Feste, rubando e distruggendo i regali. In contrasto con gli allegri Chi, il Grinch è scontroso e solitario, con un cuore che è "di due taglie troppo piccolo”.
Ma siamo proprio sicuri che i ruoli di “cattivo” e quelli di “buono” siano ben ripartiti? Il passato del Grinch nasconde un segreto, così come la caratura del suo cuore. Esattamente come Gremlins, il messaggio è contro il consumismo imperante e la mercificazione di persone e sentimenti. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio Oscar. Nel 2018 è uscito un nuovo film animato dedicato al peloso verde, diretto da Peter Candeland.
Insomma, il vero spirito del Natale si trova lontano dal luccichio degli alberi e dei pacchetti colorati, di sicuro lontano da quella che è l’apparenza. E se, almeno per una volta, non fosse la bellezza... ma la bruttezza a salvare il mondo?