Gabriele Salvatores torna al cinema portando sul grande schermo la sua personale favola napoletana: in un anno in cui Paolo Sorrentino ha raccontato la sua città poeticamente, in Parthenope, Napoli-New York è invece un racconto di formazione tratto dalla vita vera.
Nel 1949 due orfani, Carmine (Antonio Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro), vivono il dopoguerra a Napoli sopravvivendo alla povertà e alla fame.
Finchè la loro grande occasione arriva per caso: una nave dall’America approda nella loro città e, per un insieme di equivoci, si imbarcano clandestinamente sulla Victory riaprendo poi gli occhi nella “Nuova York”.
La sceneggiatura deriva dal soggetto di un esordiente Federico Fellini con Tullio Pinelli, scritta verso la fine degli anni Quaranta e scovata in casa Pinelli.
Il film avrebbe dovuto esser stato diretto da un altro regista ma, quando questi rinunciò, si propose Fellini; alla fine, però, non se ne fece nulla. Quando Salvatores lesse il manoscritto se ne innamorò e decise di realizzare questo omaggio alla sua città. “Se sei nato a Napoli, non te la togli più dalla testa” afferma il regista, il quale ha girato il primo atto nella sua terra natia, così come era stato ideato dai due maestri dell’epoca.
Salvatores continua dicendo: “Ho cambiato la parte americana della storia”; del resto Fellini aveva ammesso di non esserci mai stato in America e di essersela un po’ immaginata. Gli USA felliniani erano intrisi di speranza e fiducia nell’American dream - essendo una sceneggiatura post-bellica, Fellini aveva una visione decisamente angelica degli americani - mentre nella film di Salvatores vengono raccontate da subito le mille difficoltà che i due piccoli protagonisti devono affrontare a New York.
Ricordandoci una storia di tanto tempo fa, quando erano gli italiani a emigrare, Napoli-New York guarda dall'oblò di una nave del 1949 l’America del 2024.
Una nazione turbata, soprattutto dopo le elezioni tenutesi di recente, che sta vivendo un periodo di grande diffidenza e si è scordata la solidarietà fra gli esseri umani.
“Un film che non pretende di dare lezioni a nessuno ma vuole essere una favola di formazione” ammette Pierfrancesco Favino, interprete del commissario Garofalo, “Un’avventura di due giovani che cercano la loro indipendenza. Abbiamo fatto spazio a quello che scelgono”.
Accanto ai cambiamenti di sceneggiatura troviamo, però, una chicca storica: sapevate che la prima donna condannata in America era italiana?
Al cinema dal 21 novembre, l’ultima fatica del regista Premio Oscar, è una storia di speranza e soprattutto di fiducia verso gli esseri umani che non scade mai nel banale.
Genere: drammatico
Paese, anno: Italia/USA, 2024
Regia: Gabriele Salvatores
Sceneggiatura: Gabriele Salvatores
Fotografia: Diego Indraccolo
Montaggio: Julien Panzarasa
Musiche: Federico De Robertis
Interpreti: Pierfrancesco Favino, Dea Lanzaro, Antonio Guerra, Anna Ammirati, Omar Benson Miller, Anna Lucia Pierro, Tomas Arana, Antonio Catania
Produzione: Paco Cinematografica, Rai Cinema
Distribuzione: 01Distribution
Data di uscita:21 novembre 2024