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A Roma torna in sala Amici Miei

22/10/2016 23:36

Riccardo Cotumaccio

News,

Quarant'anni dopo l'exploit del '75

A quarant'anni dall'uscita di Amici Miei, la Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis ripropone in versione restaurata l'opera ideata da bPietro Germi/b e successivamente affidata a bMario Monicelli/b. All'Europa di Roma, nella sala uno - non particolarmente gremita, ed è un peccato - bMario Sesti/b introduce bSteve Della Casa/b e bGiovanni Veronesi/b, due che col regista (nato e morto a Roma) hanno avuto molto a che fare nel corso delle rispettive carriere.


p"Quando uscì Amici Miei - confessa il critico cinematografico - Lo Squalo sbancò nei botteghini di tutto il mondo tranne che in un paese, l'Italia. Non fu un caso, quel film attirò il pubblico italiano in maniera eccezionale, motivo per cui ancor oggi è considerato uno degli esempi migliori di commedia all'italiana". Della Casa - che di Monicelli ha scritto una biografia, nell'86 - aggiunge particolari non noti al grande pubblico: "La celebre scena degli schiaffi sul treno ha dell'assurdo. Non esistevano treni così bassi da permettere agli attori di schiaffeggiare le comparse, così Monicelli ne fece fare uno su misura. Ovviamente le comparse non sapevano di dover essere schiaffeggiate". Poi una considerazione tecnica: "Il film venne affidato da Germi a Monicelli. Il primo era in fin di vita e fece quest'atto, per l'appunto, di amicizia nei confronti del collega più giovane. Monicelli ebbe piena padronanza della commedia all'italiana, toscanizzò il film rendendolo ancor più ironico. Un grande atto di amicizia". "Monicelli era anche spietato - aggiunge Veronesi - piacevolmente spietato. Una volta mi disse: Ci sono due tipi di attori, quelli fragili e quelli rompicoglioni. Scegli sempre i rompicoglioni, tanto quelli fragili col tempo diventano anche peggio. I miei ultimi ricordi con lui? Lo vidi l'ultima volta in Tunisia, lo abbracciai e scherzando gli dissi: Andiamo a morire insieme. Rideva molto della morte, lui. /p


pTra i presenti in sala bLeonardo Pieraccioni/b, bRocco Papaleo/b e bPaolo Ruffini/b, autori - come il resto della sala - di risate, riflessioni e applausi a fine proiezione. Anche se uscito nel ferragosto di quarant'anni fa, tuttora Amici Miei è una perla d'eccezione nel mare forse troppo grande delle commedie italiane. Un esempio raro, profondo e importante di come si possa far ridere anche con un velo non irrilevante di malinconia. Un esempio di come il cinema italiano, seppur di qualche decade fa, possa ancor oggi insegnare a vivere./p


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