Chi non ricorda la dolcissima fatina Trilli, la fedele compagna di avventure di Peter Pan, che, nel celeberrimo lungometraggio Disney del ’53, grazie alla sua polverina magica, regalava la facoltà di volare ai Bambini Sperduti? Trilli e il tesoro perduto è il secondo di una collana di quattro episodi dedicati proprio alla fata dalle ali di libellula, ciascuno incentrato su una precisa stagione dell’anno (l’autunno in questo caso), e che dovevano originariamente essere destinati all’home video. Ma dato l’enorme successo del primo capitolo, la Disney ha deciso che la pellicola meritava prima un passaggio nelle sale con una distribuzione mirata (circuito Uci). Trilli, che nel primo episodio si trasforma in Fatina Tuttofare, è qui invece alle prese con un’avventura rischiosa ed entusiasmante che non mancherà di farle capire importanti verità lungo la vicenda. In occasione dell’arrivo dell’autunno, le fatine organizzano da secoli un baccanale. Durante il rito, la preziosa Pietra di Luna attiva i raggi della Luna Blu di settembre, che darà nuova vita all’Albero della Polvere Magica, principale fonte della magia. A Trilli viene affidata la preziosissima pietra per farne uno scettro, ma impulsiva come sempre, la nostra fatina combina un disastro. Per rimediare all’errore, che potrebbe mettere in pericolo tutto il mondo delle Fate, Trilli deve intraprendere una ricerca al di là del Regno Incantato e dell’Isola che Non C’è, dove vivono gli esseri umani. Ma con l’aiuto del suo amico folletto Terence e di una dolce lucciola di nome Brillo, riuscirà ad affrontare l’emozionante viaggio per scoprire il tesoro più grande: quello dell’amicizia. Film dal ritmo divertente e coinvolgente, imposta parte della sua godibilità sull’illustrazione del carattere impulsivo di Trilli, sempre pronta a scaricare sugli altri le sue mancanze. Ma gli eventi le insegneranno che soltanto affidandosi all’aiuto degli amici è possibile realizzare grandi imprese. L’intuizione di questi racconti, è quella di trasformare la figura secondaria della fatina nella protagonista di un mondo configurato apposta per lei, in cui i cenni alla storia originale di James Matthew Barrie sono minimi, e rendono Trilli un personaggio totalmente indipendente. Un personaggio positivo per i piccoli spettatori, poiché dagli errori causati dalla sua testardaggine, impara ad uscire dai guai usando le sue qualità migliori e l’aiuto delle persone care. Splendidi i fondali utilizzati per illustrare gli ambienti naturalistici del film e la realizzazione della texture per definire gli oggetti e i vestiti delle fate. Immagini fantasiose e quasi ipnotiche sono legate alla bellissima scena nel teatro delle fate e durante il finale con la festa d’autunno. Un film di indubbio valore estetico, che appassionerà gli amanti della piccola eroina.