La malefica e potente Madre Malkin (Julianne Moore) è tornata a seminare il terrore e soltanto Tom (Ben Barnes), con l’aiuto del duro maestro Gregory (Jeff Bridges), può sconfiggerla. Il regista russo Sergej Vladimirovič Bodrov illustra la magica avventura di un vecchio stregone alle prese con l’ennesimo apprendista, Thomas Ward, settimo figlio di un settimo figlio e quindi sette volte più forte e tenace di qualsiasi altro uomo. Sullo sfondo della vicenda si svolge la storia d’amore tra Tom e una giovane strega, Alice (la bella Alicia Vikander). In un mondo popolato da creature mostruose,maghi, streghe, spiriti dannati può accadere di tutto. Il regista però non pare sfruttare a pieno il potenziale del genere fantastico. Le spese di post produzione e, in particolare, degli effetti speciali del film ammontano a ben cinque milioni di dollari. Fondi discutibilmente amministrati dai produttori, data l’inefficacia visiva delle immagini che appaiono visibilmente manipolate e artefatte. Il nemico principale di Bodrov, a questo punto, altri non è che lo spettatore stesso. Dopo la saga de Il signore degli anelli e Harry Potter si è infatti radicato nel pubblico un concetto di fantasy molto preciso, di livello molto alto, che segue determinati standard. È a causa di questo fenomeno collettivo che Il settimo figlio va inevitabilmente e fatalmente a scontrarsi con le pellicole che hanno forgiato la storia del cinema fantastico/avventuroso contemporaneo. Paragonato alle pellicole di Peter Jackson, Chris Columbus, David Yates, Alfonso Cuarón e Mike Newell emerge come il film di Bodrov non possa in alcun modo competere con quelli che sono i pilastri di questo filone filmico. Il cast vanta la presenza di due icone attoriali: una sensuale Julianne Moore e un impataccato Jeff Bridges, due affermati professionisti del settore che però non risaltano come dovrebbero. Tra le possibili cause, probabilmente, anche una sceneggiatura banale. Risulta piacevole il piccolo ruolo affidato a Kit Harington (conosciuto per aver impersonato uno dei personaggi centrali della saga Game of Thrones ), ma incuriosisce meno l’interpretazione di Ben Barnes, troppo somigliante a quella del Principe Caspian ne Le cronache di Narnia. Nel complesso “Il settimo figlio” è una pellicola dimenticabile e mal strutturata: la trama si esaurisce nella stringata sintesi del romanzo da cui è tratta (L’apprendista del mago) e la regia risulta anonima nonché fortemente ancorata a un approccio tecnico più che d’autore.