“ ... quand'è che cominceranno le nostre vere vite?” Diana (Evan Rachel Wood) è davanti allo specchio del bagno della scuola e parla con la sua amica del cuore Maureen (Eva Amurri ) quando irrompe un suo compagno armato, ed in un attimo la sua esistenza traballa, davanti ai sui occhi. Davanti agli occhi (The life before her eyes) è un film che riassume ciò che è stato in passato e ciò che sarà o avrebbe potuto essere in futuro della vita di una persona, in un istante singolo. Il film è tratto da una delle prime opere di prosa di Laura Kasische, poetessa e scrittrice americana. La struttura del film risente fortemente di questa origine a metà tra poesia e prosa: le immagini raccontate sono spesso isolate in un’atmosfera sospesa, idealmente più vicina ad una narrazione in versi. La trasposizione su pellicola è avvolta in un’aura quasi surreale, e riscopre una struttura non lineare che si sviluppa su scene isolate nel tempo e cronologicamente separate. In Davanti agli occhi è proprio la struttura ad essere la parte più originale ed interessante: attorno ad un evento centrale ma non principale(il ragazzo armato che sta compiendo la strage nella scuola superiore che irrompe nel bagno dove si trovano Diana e Maureen) ruotano due linee temporali distinte: la vita di Diana da ragazza, e quella di Diana da adulta (interpretata da Uma Thurman). Le due linee narrative si alternano durante tutto il film, in un susseguirsi di flashback e fast forward tra le due vite. Da una parte ci sono le giornate della Diana da ragazza, interpretata da Evan Rachel Wood - che dopo Thirteen - 13 anni è ancora nel ruolo di una teenager problematica - raccontate alla stregua di un teen movie tra amori, amiche, sesso, e spinelli. Dall’altra parte c’è la vita di Diana adulta, una vita criticamente segnata dalla strage nella scuola superiore, ed un’indole profondamente modificata, ora madre e moglie. Bella la fotografia, con immagini ampie e colori luminosi: l’atmosfera ricreata è ora limpida, ora ovattata, anche grazie alle numerose riprese rallentate. Gli scenari sono quelli dei giardini lussureggianti e delle ville con piscina tipici dello stereotipo americano. La colonna sonora curata da James Horner (Due Oscar – miglior colonna sonora originale e miglior canzone originale per Titanic) è orchestrale e accompagna lo spettatore nel senso di ansia generale,ma è “cinematografica” all’estremo, al punto da passare quasi inosservata. Da guardare aspettando il finale... ad effetto!