Sin dall'uscita del primo poster di {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} è sembrato chiaro che il nuovo capitolo della saga volesse restituire fascino a quell'eccezionale, spaventosa creatura che è lo xenomorfo. Un'immagine che si rivela, un invito chiaro: Corri. Del resto, almeno fino al suo terzo capitolo, possiamo essere tutti d'accordo che Alien è stata una delle saghe più originali del cinema: la prima ad avere unito davvero horror, thriller e fantascienza. Ma a un certo punto i sequel hanno iniziato a svaccare. E quando l'alieno dai denti aguzzi è finito a spupazzare i Predator, Ridley Scott ha ritenuto di dover riprendere in mano la trama. E così nel 2012 è arrivato Prometheus. Per molti una delusione: poco horror e tanta filosofia. {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} doveva essere il riscatto, un film su cui pesano tutti gli episodi precedenti della saga e anche le aspettative per il futuro. Ma conviene prendere atto che anche in {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} c'è più speculazione che brivido puro. Paradossale, dal momento che sia Prometheus sia {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} hanno per tema centrale la paura, compagna e nemica del desiderio di conoscenza. La vicenda di {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} si svolge dieci anni dopo i fatti narrati in Prometheus. Torniamo di nuovo a bordo di un veicolo spaziale, la Covenant, che trasporta materiale - anche umano - per la popolazione di un lontano pianeta giudicato abitabile. La navicella ospita embrioni, persone immerse nell'ipersonno e un equipaggio specializzato composto da coppie. Due avvenimenti sono destinati a invertire la rotta del film: un nuovo comandante a bordo della Covenant e la ricezione di un segnale "umano" proveniente da un altro pianeta compatibile con la vita, sfuggito alle indagini esplorative. Le sequenze iniziali dentro la Covenant, le più lente e ripetitive, rendono conto della contrapposizione che fa da centro narrativo al film: l'antitesi tra due cosmi, quello dentro l'astronave e quello fuori. Un equipaggio che replica le dinamiche egoistiche del pianeta Terra (ogni coppia di sposi è isolata in se stessa e in qualche modo indifferente al destino altrui), contrapposto all'ignoto pianeta da esplorare. Il popolo della Covenant è parecchio lontano, per fascino, da quello della Nostromo di {a href='https://www.silenzioinsala.com/1841/alien/scheda-film'}Alien{/a}: non è in questi personaggi né nella loro interazione e nel loro (poco) evolversi che troveremo soddisfazione. La vera sfida di {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} è, di nuovo, dopo Prometheus, tra dentro e fuori l'umanità . Quindi tra l'androide di Michael Fassbender e la Daniels di Katherine Waterston. A questi due personaggi sono affidate le due tensioni del film, forse ciò che rende questo {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} così poco chiaro nelle intenzioni finali o, forse, così distante da un vero finale. L'androide di Fassbender, il nuovo Prometeo, si fa custode del grande tema di Ridley Scott (un tema più Blade Runner che {a href='https://www.silenzioinsala.com/1841/alien/scheda-film'}Alien{/a}): le conseguenze e le responsabilità che l'uomo, creatore, deve affrontare nei confronti delle sue creature. E se Prometheus si ispirava a un mito pagano, {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} manifesta il proprio sottotesto biblico, che ha parecchio a che fare con il tema della punizione divina. Del resto covenant può essere tradotto come alleanza, promessa, il patto che lega il creatore alle sue creature. Ma che succede se la creatura si spinge fuori dal creato? In questa odissea (nello spazio) di Ridley Scott a un delitto corrisponde sempre un castigo. A salvarci, subentra l'eroico personaggio di Daniels: l'istinto e la volontà di non fare salire a bordo l'infetto, la forza e anche il look dell'attrice ricordano l'iconica Ellen Ripley di Sigourney Weaver. Soprattutto nell'ultima parte del film, l'identificazione tra le due si fa sempre più esplicita. Peccato davvero che lo script di John Logan e Dante Harper non riesca o non sia interessato ad assicurare né a Walter né a Daniels la giusta caratterizzazione. Nonostante i parallelismi, siamo molto lontani dalle sceneggiature capolavoro di Dan O'Bannon per {a href='https://www.silenzioinsala.com/1841/alien/scheda-film'}Alien{/a} o di James Cameron per {a href='https://www.silenzioinsala.com/1844/aliens-scontro-finale/scheda-film'}Aliens - Scontro Finale{/a}: la direzione non è quella di creare personaggi indimenticabili e forse neanche un vero e proprio protagonista. Eppure al tempo stesso neanche l'azione e il thrill sembrano dominare fino in fondo, ma restano espedienti per portare avanti un discorso filosofico che inizia a sbiadire. Anche esteticamente, {a href='https://www.silenzioinsala.com/4071/alien-covenant/scheda-film'}Alien: Covenant{/a} replica Prometheus nella fotografia e in una CGI perfetta ma quando vuole citare {a href='https://www.silenzioinsala.com/1841/alien/scheda-film'}Alien{/a} si inceppa sui più banali meccanismi del thriller e dell'horror. Se Prometheus ci aveva spiazzato e fatto desiderare di conoscere il seguito, giunti al secondo film di questa fase moderna della saga di Alien una domanda sorge lecita: dove vuole andare Ridley Scott?