Cosa accade dopo aver fatto sesso? Eric Amadio - nelle vesti di regista, sceneggiatore e produttore - ci suggerisce la sua risposta attraverso otto brevi episodi. Coppie dalle età molto diverse - adolescenti alle prime armi; anziani innamorati del loro passato libertino; giovani insicuri che nascondono il loro amore sotto le lenzuola fingendo di fare solo del sesso; gay e lesbiche con problemi di identità... Il film prova a fornire un quadro variegato sulla complessità del rapporto di coppia, con la leggerezza di un American Pie e l'affondo grottesco di Tutti i numeri del sesso. La comicità però non arriva, e l'imbarazzo colpisce immediatamente lo spettatore prim'ancora di aver affrontato il delicato argomento del titolo. Il principale problema di After sex è la mancanza di orientamento, nonché l'assenza di un messaggio concreto che suggerisca una direzione verso cui andare agli otto corti. Essi in effetti oltre a proseguire indipendentemente gli uni dagli altri, si esauriscono in brevissimo tempo, dando sfogo a patemi, stereotipi e banali moralismi. La loro preoccupazione è fornire una risposta definitiva - pregnata di immotivato ottimismo - a ciascun problema, anticipati da scontri verbali tediosi e prevedibili, soprattutto quando delineano profili psicologici visti e rivisti in pellicole dagli intenti più nobili e viscerali. Manca la volontà di andare a fondo; uno sviluppo critico e distaccato, ma soprattutto mancano le storie originali (escluso il bizzarro e riuscito episodio finale). La narrazione progredisce tra dialoghi piatti e una regia statica, poco coinvolta. Le contaminazioni cinematografiche sono pochissime e la deframmentazione del ritmo spezza qualsiasi coinvolgimento, alimentando una conseguente atrofia di interesse. Secondo Amadio, “Dopo il sesso” c'è l'amore. Ma la percezione che si ha del suo approccio strampalato, asseconda soltanto la sensazione di star descrivendo degli umori generici piuttosto che intense storie emotive. Il sesso, insomma, risulta un facile pretesto per riproporre polverosi sketch slapstick, svestire attrici ed attori famosi tra i giovani ed esporre un'ironia sbilenca fondata su falsi eccessi e boriosi linguaggi moderni.