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La stanza (2021), la recensione: il thriller di Stefano Lodovichi su Prime Video è una bella sorpresa

09/02/2021 10:00

Vito Sugameli

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La stanza (2021), la recensione: il thriller di Stefano Lodovichi su Prime Video è una bella sorpresa

La stanza torna a dare forza e dignità al thriller italiano

La locandina non è particolarmente attrattiva e, a leggere la sinossi, si fa presto a trarre delle conclusioni affrettate. L'inizio de La stanza è il classico incipit da melodramma italiano, verso il quale il pubblico più scafato storce il naso. E anche il genere che campeggia sopra la descrizione è fuorviante: film drammatico. Ma fidatevi, cliccate play e concedetevi questo atto di fede. 

Stella (Camilla Filippi), vestita in abito da sposa, è decisa a togliersi la vita. Un gesto estremo che è la diretta conseguenza di una storia d'amore finita nel peggiore dei modi. Poco prima di lanciarsi nel vuoto dalla finestra della camera da letto, alla sua porta bussa uno sconosciuto di nome Giulio (Guido Caprino), seguito da Sandro (Edoardo Pesce), l'uomo che le ha spezzato il cuore.

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Da questo incontro le sorti di tutti i personaggi saranno messe a dura prova. 

La stanza è un thriller psicologico che a partire dal font e dalla color (senza dimenticare l'ottima fotografia di Timoty Aliprandi) sembra omaggiare le atmosfere da incubo di Madre! di Darren Aronofsky. Non nasconde ammiccamenti ai manuali di cinema di Stanley Kubrick (Shining) e condivide con La migliore offerta di Giuseppe Tornatore il concetto di reclusione strategica ai fini della narrazione.

Tuttavia, siamo di fronte a un thriller che vuole dare centralità al dramma familiare. Si lascia perfino andare a una deriva sci-fi alla Frequency - Il futuro è in ascolto, il che rende La stanza davvero unico e potenzialmente deludente per gli spettatori meno propensi a frequenti dirottamenti di genere e colpi di scena. Eppure non siamo davanti a un film derivativo, affatto. 

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La stanza ha una sua personalità (più di una, a ben vendere) capace di reggersi con le proprie gambe. Fa un gran favore allo spettatore: gli consente il lusso dell'interpretazione, di leggere tra le righe e marcare a piacimento i confini della storia, i quali potrebbero perfino valicare quelli tracciati dal suo autore.

Stefano Lodovichi in veste di autore del soggetto, regista e co-sceneggiatore, insieme a Francesco Agostini e Filippo Gili, riesuma il fascino del cinema interpretativo che rifugge gli spiegoni (sono presenti quelli essenziali), rende costantemente tesa la narrazione muovendosi su un terreno precario, in bilico tra la plausibilità delle azioni e l'ambiguità delle intenzioni, affinché la realtà vissuta dagli attori (e che attori!) non sia necessariamente la stessa percepita dallo spettatore. 

A scuotere non è tanto lo svolgimento della storia quanto l'affascinante sviluppo dei personaggi, i loro profili psicologici collocati in una location - impeccabile la scenografia di Massimiliano Sturiale - che non si limita a fornire uno spazio da riempire, ma diviene esso stesso un personaggio (come nei migliori film horror, la casa è inferno e paradiso insieme, il palcoscenico dove si origina il male e all'interno del quale gli inquilini possono raggiungere la catarsi).

Per carità, non è un film perfetto - la sceneggiatura è disordinata (non è chiaro quanto volutamente fuorviante) e nel finale non raggiunge l'intensità e la quadra di The Orphanage - ma ad avercene di film così interessanti, musicati con cognizione di causa da Giorgio Giampà e tecnicamente inappuntabili (pensate, le riprese si sono svolte durante il primo lockdown nell'arco di diciassette giorni e nel totale rispetto delle norme anti-covid).

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Lodovichi, la cui filmografia non lascia più spazio a dubbi, con La stanza conferma la sua volontà di dare forza e dignità al thriller nostrano.

Se siete rimasti delusi da Il legame o Il talento del calabrone - con i quali La stanza condivide l'ambizione di raggiungere non solo un respiro, ma anche un'estetica e una direzione internazionale (riuscendoci) - dategli una chance: lo trovate in esclusiva su Amazon Prime Video.


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Genere: drammatico, thriller

Paese, Anno: Italia, 2021

Regia: Stefano Lodovichi

Sceneggiatura: Stefano Lodovichi, Francesco Agostini, Filippo Gili

Fotografia: Timoty Aliprandi

Montaggio: Roberto Di Tanna
Interpreti: Guido Caprino, Camilla Filippi, Edoardo Pesce, Romeo Pellegrini

Colonna sonora: Giorgio Giampà

Produzione: Lucky Red
Distribuzione: Lucky Red, Amazon Prime Video
Durata: 85′

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