Johnny Depp, alla sua seconda prova registica (la prima fu Il coraggioso nel 1997), porta sul grande schermo - con anteprima alla Festa del Cinema di Roma - un biopic sull’artista italiano Amedeo Modigliani.
Basato sulla pièce di Dennis McIntyre, il film suggerisce (già dal titolo) il respiro che il regista ha voluto dare al suo lungometraggio: il racconto “folle” di tre giornate nella vita di Modigliani.
Modì (Riccardo Scamarcio), come lo chiamavano gli amici, nel 1916 è a Nizza pronto a tornare a Livorno dopo aver avuto problemi con la legge.
Ma il mercante d’arte Léopold Zborowski (Stephen Graham) lo invita ad aspettare solo tre giorni. Tre giorni per incontrare il famoso collezionista d’arte Maurice Gangnat (Al Pacino) e cambiare la sua vita.
Già dai primi minuti capiamo di essere davanti a uno spaccato di vita, non a un biopic canonico: utilizzando la fortunata formula già sperimentata da Pablo Larraín, Depp ci avvia alle 48 ore che svoltarono la vita di Modigliani. Perchè le svoltarono…. non lo capiamo mai del tutto. Tutti denigrano le tele del pittore -aggiungendoci l’aggettivo “deprimenti” - senza però spiegare il perché: il regista dà per scontato che lo spettatore sappia il motivo di quegli occhi senza pupille e dell’angoscia che trasmettono i suoi quadri.
Tra un colpo di tosse e del sangue sputato per le rue francesi, intuiamo che la sua vita sregolata è giunta al termine. Il tutto è evidenziato dalla maschera della tubercolosi (della quale Modì morirà a 35 anni) che insegue il protagonista come la Morte ne Il settimo sigillo. La morte prematura non verrà mai espressa chiaramente, forse perché il lungometraggio vuole evidenziare la vitalità fatta di sesso, droga e vino.
Ad abbellire la forza dell’artista bohémien ci sono Maurice Utrillo (Bruno Gouery, star di Emily in Paris) e Chaïm Soutine (Ryan McParland), un trio improbabile pronto a scombussolare Nizza senza però risparmiarci dialoghi imbarazzanti e privi di significato.
Beatrice Hastings (Antonia Desplat) è l’anti donna - angelo: una giornalista musa e amante che declama Baudelaire e Dante in un cimitero di notte. Dalla sua figura, la più interessante, sorge la domanda: “È importante il critico quanto l’artista?”. Modigliani afferma con certezza che la recensione critica non è fondamentale, anche se successivamente finirà in una crisi artistica a causa del giudizio negativo di un critico d’arte. Un uomo di grandi contraddizioni.
Il citazionismo non è solamente quello poetico. Il regista inserisce, qua e là, scene in bianco e nero omaggiando il cinema muto di Chaplin (che dal 1916 ebbe il suo grande successo) ma il risultato è decisamente straniante. Anche la sceneggiatura non arriva mai al punto cruciale: costeggia la crisi e la rinascita creativa, senza mai parlarne in maniera convincente.
Gli attori sono tutti abbastanza coinvolti nei loro ruoli, anche Luisa Ranieri e Al Pacino nonostante il poco tempo in scena. Riccardo Scamarcio (interprete di un secondo artista avendo già interpretato Caravaggio nel 2022) è un pirata bohémien, perseguitato da un presagio di morte. Ricorda molto la recitazione disgregata dello stesso Depp.
Johnny Depp dirige un film diverso da quello che ci aspettavamo: non è sterile ma allo stesso tempo non è particolarmente brillante. Un film di e per poeti maledetti.
Genere: drammatico, biografico
Paese, anno: UK, 2024
Regia: Johnny Depp
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Luisa Ranieri, Al Pacino, Bruno Gouery, Antonia Desplat, Benjamin Lavernhe, Ryan McParland, Stephen Graham, Sally Phillips, Eva-Jane Willis, Jamie Wilson, Kat Fairaway, G. Maximilian Zarou, Hugo Nicolau, Eddie Loodmer-Elliott
Sceneggiatura:Jerzy Kromolowski, Mary Olson-Kromolowski
Fotografia:Nicola Pecorini
Montaggio: Mark Davies
Musiche: Sacha Puttnam
Produzione: IN.2 Film, Barry Navidi Productions, Infinitum Nihil, Proton
Cinema
Distribuzione: Be Water Film, in collaborazione con Maestro Distribution e Medusa Film.
Durata:110 min
Data di uscita: 21 novembre 2024