Oslo si affaccia su un fiordo e i suoi abitanti hanno dimestichezza con l'uso dei traghetti per spostarsi verso le isole e penisole attorno alla città, più o meno come a Venezia ci si sposta regolarmente in vaporetto. Era da quasi quarant'anni che un film norvegese non competeva per il Leone d'Oro della Mostra del Cinema, attesa terminata quando Love di Dag Johan Haugerud è stato selezionato per il concorso di Venezia 81: nel film, come in un legame poetico fortuito con la città lagunare che lo ha presentato in anteprima mondiale, proprio gli spostamenti in traghetto hanno grande rilevanza.
Di che cosa parla Love
Love (titolo internazionale del norvegese Kjærlighet) è ambientato a Oslo come gli altri due titoli della trilogia tematica di Haugerud sulle relazioni umane (Sex e Dreams). Ed è su un traghetto che viaggia verso Nesodden, una penisola della città metropolitana di Oslo, che si incontrano Marianne (Andrea Bræin Hovig) e Tor (Tayo Cittadella Jacobsen) nei loro abiti borghesi, ovverosia senza i camici ospedalieri: lei infatti è un'urologa, lui un infermiere. Mentre chiacchierano al di fuori del contesto ospedaliero lontano dal quale appaiono trasformati anche esteticamente, cortesia e rispetto reciproci esercitati sul lavoro si trasformano in confidenza, investendo anche la loro intimità.
Prima di quella scena, però, li avevamo già visti interagire in ospedale scoprendo che avevano a che fare ogni giorno con la salute dei pazienti, e indirettamente anche con la loro sessualità, spesso compromessa o stravolta dai problemi alla prostata. Nella sequenza successiva, Marianne assisteva a una descrizione del municipio di Oslo fatta dalla sua amica Heidi (Marte Engebrigtsen), la quale interpretava le figure scultoree delle facciate come ricche di riferimenti sessuali, immaginando che la città stessa tutelasse pubblicamente le libertà individuali della sfera privata. Il titolo del film si riferisce all'amore, ma non si può parlare di sentimento senza affrontare anche la sessualità.

Un viaggio emotivo
La struttura del film è concepita come un viaggio emotivo parallelo, ma in senso opposto, di Marianne e Tor. La donna accetta di incontrare il vicino di casa divorziato di Heidi perché la sua amica è convinta che potrebbero diventare una bella coppia; il suo collega invece ama la libertà di poter cercare liberamente dei partner sulle app di incontri; poi si scambiano i ruoli quando Tor incontra un uomo che lo intriga oltre l'attrazione sessuale mentre Marianne non è convinta di volere una relazione stabile.
Nel tempo da trascorrere obbligatoriamente durante ogni tragitto sul mare si fanno quegli incontri, casuali o pianificati, che cambiano i punti di vista dei protagonisti e Oslo, col suo municipio che lancia segnali erotici subliminali a chi li sa cogliere, è il naturale approdo: sul traghetto si fanno sogni sul sesso (per citare gli altri due capitoli della trilogia), sulla terraferma si ragiona dell'impeto dei sentimenti, con tutte le implicazioni personali connesse.
Haugerud, che ha personalmente sceneggiato tutti i film della trilogia, ha certamente scelto bene gli attori, capaci di incarnare nei loro dialoghi qualcosa di impalpabile e sfuggente come l'esperienza della sfera sentimentale e sessuale.
Ma se c'è una vera protagonista onnipresente è proprio la città di Oslo, che accoglie e non giudica, è aperta a ogni generazione e identità di genere, permette di nascondersi o cercarsi a vicenda.
Paese, anno: Norvegia, 2024
Titolo originale: Kjærlighet
Regia: Dag Johan Haugerud
Sceneggiatura: Dag Johan Haugerud
Fotografia: Cecilie Semec
Montaggio: Jens Christian Fodstad
Musica: Peder Kjellsby
Interpreti: Andrea Bræin Hovig, Tayo Cittadella Jacobsen, Marte Engebrigtsen, Lars Jacob Holm, Thomas Gullestad, Marian Saastad Ottesen, Morten Svartveit
Produzione: Motlys
Distribuzione: Wanted
Durata: 119'