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Princess (2022), la recensione: il film di Roberto De Paolis, tra favola e documentario

28/09/2022 11:33

Cristiano Salmaso

Recensione Film, Festival, Festival di Venezia, Film Drammatico, Film Italia, Venezia79, Lino Musella,

Princess (2022), la recensione: il film di Roberto De Paolis, tra favola e documentario

Princess si apre come un libro di fiabe già dai titoli di testa, ma prende poi la forma del documentario truccato da film, o viceversa.

C’era una certa aspettativa per il ritorno dietro la macchina da presa di Roberto De Paolis dopo quel buon esordio che era stato Cuori puri. Lascia un po' perplessi questo Princess, che sembra sbagliare tutto ma poi finisce per trovare la sua voce e vincere la difficile sfida dell’opera seconda.

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Tre giovanissime ragazze di origine africana vivono insieme dalle parti di Ostia, dove si prostituiscono tra il solito giro di clienti. 

C’è quello ricco e annoiato sulla Ferrari e quello che accompagna il padre anziano, il camionista che si ferma per scherzare e il tassista che vuole pagare offrendo un passaggio; quando spunta Corrado, un cercatore di funghi interessato alla persona più che al sesso, per Princess è il momento di alzare le difese: «Se non mi paghi mi stai sfruttando». 

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Comincia come una favola, con tanto di principessa (il soprannome della protagonista), bosco (la pineta ai margini della strada) e volpe (quella investita che le ragazze cucinano e quella che riappare nel finale). 

 

Si apre infatti come un libro di fiabe già dai titoli di testa, ma prende poi la forma del documentario truccato da film, o viceversa. Funziona comunque poco in entrambe le vesti perché i personaggi sono troppo scritti, le scene di sesso proprio non vanno, la protagonista si muove in una zona d’ombra tra testimonianza e cinema (del reale ma che è pur sempre finzione, e si sente). 

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Quando però prende piede la storia tra Corrado (Lino Musella) e Princess (Glory Kevin), cambia il registro e cambia la musica: quello che era una specie di safari nel mondo delle prostitute nigeriane, diventa un film d’amore che ritrova i suoi cuori puri. 

De Paolis torna così al suo cinema migliore, che qui ha anche certi colori di quello francese (come la parte in cui si infilano alla festa e il modo con cui li “abbandona”). Le differenze e le incomprensioni tra i due, anche linguistiche, accelerano e amplificano l’intensità del racconto, e la protagonista finalmente convince per spontaneità ed umanità.

 

Possono gli ultimi venti minuti risollevare un film che non va? Sono molto belli, facciamoceli bastare.


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Genere: drammatico

Paese, anno: Italia, 2022

Regia: Roberto De Paolis

Sceneggiatura: Roberto De Paolis

Fotografia: Claudio Cofrancesco

Montaggio: Paola Freddi

Interpreti: Glory Kevin, Lino Musella, Maurizio Lombardi, Salvatore Striano, Sandra Osagie

Colonna sonora: Emanuele De Raymondi

Produzione: Indigo Film, Rai Cinema, Young Films

Distribuzione: Lucky Red

Durata: 110'

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