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Il silenzio degli innocenti (1991), la recensione: dal romanzo di Thomas Harris alla sceneggiatura Premio Osca

07/06/2021 11:00

Aurora Tamigio

Recensione Film, Podcast LPNT, Film Thriller, Jodie Foster, Film USA, Jonathan Demme, Anthony Hopkins, Le Parti Noiose Tagliate, Hannibal, Ted Tally, Thomas Harris,

Il silenzio degli innocenti (1991), la recensione: dal romanzo di Thomas Harris alla sceneggiatura Premio Oscar

Nel 1998 l’American Film Institute lo inserisce al 65esimo posto tra i 100 film più belli di tutti i tempi

Lo scrittore e giornalista statunitense Thomas Harris, in 45 anni di carriera, ha scritto solo 6 romanzi e 4 di essi sono dedicati alla storia di Hannibal Lecter: Il delitto della terza luna (che ci dice molto di più nel titolo originale Red Dragon), Il Silenzio degli innocenti (pubblicato nel 1988), Hannibal e Hannibal Rising, rispettivamente pubblicati del 1999 e del 2006.

Tutti questi romanzi sono stati oggetto di adattamenti cinematografici ma, sicuramente, il film che ha reso celebre la saga – e anche Hannibal – è il secondo: The Silence of the Lambs. Lo sceneggiatore Ted Tally descrive così il libro di Harris da cui ha tratto il suo script: «È il tipo di libro che esce una volta ogni 10 o 20 anni. È come Il Padrino». 

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Il Silenzio degli Innocenti racconta la storia di Clarice (Jodie Foster), una agente FBI che viene incaricata dai suoi superiori di indagare sulle tracce del serial killer Buffalo Bill, che uccide e scuoia ragazze giovani.

Per farlo, è fondamentale che Clarice riesca a stabilire un dialogo con il dottor Hannibal Lecter (Anthony Hopkins), psichiatra e criminologo rinchiuso nel manicomio criminale di Baltimora con l’accusa di aver ucciso alcuni dei suoi pazienti e di averne divorato parti del corpo.

Ted Tally aveva sempre sognato di poter sceneggiare, tra tutti i libri di Harris, proprio il volume secondo, il suo preferito. Certo, questo sogno se l’è dovuto sudare. Infatti sul finire degli anni ’80, dopo il flop di Manhunter di Michael Mann, tratto dal romanzo Red Dragon, Dino de Laurentiis voleva sbarazzarsi dei diritti sui romanzi di Tom Harris. Era inoltre convinto che Il Silenzio degli Innocenti, capitolo ancora più violento di Red Dragon, avesse poche speranze di successo al cinema.

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Cede così i diritti a Gene Hackman che si era fissato con questa storia e voleva scrivere la sceneggiatura, esordire alla regia e interpretare Hannibal Lecter. Gene chiama un amico, Arthur Krim di Orion Pictures, e inizia a lavorare al progetto. Sul successivo abbandono di Gene Hackman circolano molte versioni. Una di queste è che Orion Pictures non fosse per nulla convinta che Hackman ce l’avrebbe fatta da solo a scrivere la sceneggiatura e gli affianca da subito Ted Tally, che era già in contatto con il romanziere Tom Harris per l’adattamento.

 

Secondo un’altra versione della storia, Tally legge le prime 50 pagine di script redatte da Hackman e le trova piuttosto deliranti: pare che nel copione di Hackman ci fossero vari momenti lisergici e psichedelici, tra cui visioni di Clarice dal cielo. Secondo un’altra leggenda, Hackman si è fatto scoraggiare dalla mole di lavoro e dal contenuto troppo violento del romanzo. Alla fine, comunque, l'attore si convince a lasciare perdere e cede il lavoro di scrittura a Tally. In seguito Orion Pictures rileva anche la sua metà di diritti e si aggiudica l’uso esclusivo sul romanzo di Harris.

 

Tally lavora alla sceneggiatura del film in completa collaborazione con Tom Harris, che si dimostra subito entusiasta del progetto. Quando riceve la stesura finale, lo scrittore la legge con trasporto e la approva: con la benedizione del papà di Hannibal Lecter, il copione può finalmente andare nelle mani di Jonathan Demme.

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Demme e Tally s’incontrano solo alla fine della prima stesura. Nonostante lo sceneggiatore avesse fin da subito in mente come protagonisti Anthony Hopkins e Jodie Foster, la strada per arrivare ai due attori non è scontata.

 

Per Clarice sono prese in considerazione Michelle Pfeiffer e Meg Ryan. La prima, che aveva già lavorato con Demme in Married to the Mob, entra in crisi davanti al copione e rinuncia; Meg Ryan, senza mezzi termini, si dice «disgustata» dalla storia. Jodie Foster è la scelta finale.

 

Con Clarice arriva al cinema un nuovo modello di donna nel genere thriller/horror. Come ha dichiarato la stessa Jodie Foster: «Clarice non è una donna che corre in mutande con una mitragliatrice, ma non è nemmeno una vittima che si nasconde dal killer. È una professionista competente e umana che combatte il Male con emotività, intuizione e vulnerabilità». 

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Ma il casting cruciale è, ovviamente, quello di Hannibal Lecter per cui si cercava un grande protagonista. Tra i nomi presi in considerazione, a parte il già citato Gene Hackman, ci sono Dustin Hoffman, Robert Duvall, Robert De Niro e Sean Connery. Nessuno di loro accetta e infine, si arriva a Anthony Hopkins.

In tutto, all’interno della saga cinematografica, Anthony Hopkins interpreta Hannibal in un totale di tre film: oltre a Il silenzio degli innocenti, il Red Dragon del 2002 e Hannibal, film del 2001 diretto da Ridley Scott. Eppure nel film di Demme passa in scena "solo" 24 minuti e 52 secondi.

Tra le decisioni prese da Hopkins per rendere ancora più inquietante il personaggio di Hannibal c'è quella di sbattere le palpebre il minimo possibile per conferire al cannibale la glacialità che lo ha reso celebre. E poi la voce: Hopkins ha dichiarato che per realizzare quel particolare timbro vocale ha studiato un mix tra le voci dello scrittore Truman Capote, dell’attrice Kathrine Hepburne e di quella di HAL 9000, la famosa intelligenza artificiale di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick (doppiata da Douglas Rain). ​

Hopkins ha inoltre introdotto di sua iniziativa alcuni particolari nella recitazione del personaggio di Hannibal Lecter: il più celebre è l’inquietante risucchio fatto a denti stretti dopo la celebre battuta del fegato e del Chianti. Hopkins ha dichiarato che quel momento è un omaggio al Dracula di Bela Lugosi del 1931. 

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Ma soprattutto Anthony Hopkins si è dedicato anima e corpo a entrare nei panni di Hannibal. Ha dichiarato: «Ho letto la sceneggiatura e - boom! - Sapevo intuitivamente come interpretarlo. Sapevo come appariva, sapevo tutto di lui». Per la parte, assiste inoltre a diversi processi in aula e visiona molti interrogatori a serial killer, tra cui Charles Manson. Alcune interviste, però, sono talmente cruente che persino Hopkins rinuncia a continuare con l’ascolto.

Il Silenzio degli Innocenti è il film protagonista dell'ottavo episodio di Le Parti Noiose Tagliate, il podcast di Silenzioinsala.com che racconta storie di cinema. Per ascoltarlo clicca qui sotto, oppure cerca LPNT sulle principali piattaforme (incluso Spotify).

Il Silenzio degli Innocenti è protagonista agli Oscar del 1992. Vince 5 premi: Miglior Film, Miglior Regia a Jonathan Demme, Miglior Sceneggiatura originale a Ted Tally, miglior attore protagonista a Anthony Hopkins e Migliore Attrice Protagonista a Jodie Foster. Nel 1998 l’American Film Institute lo inserisce al 65esimo posto tra i 100 film più belli di tutti i tempi. In classifica c'è anche il personaggio di Jodie Foster come miglior eroina di tutti i tempi e Anthony Hopkins come miglior cattivo.


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Genere: thriller

Titolo originale: The Silence of the Lambs

Paese/Anno: USA,1991

Regia: Jonathan Demme

Sceneggiatura: Ted Tally

Soggetto: dal romanzo di Thomas Harris

Fotografia: Tak Fujimoto

Montaggio: Craig McKay

Interpreti: Jodie Foster, Anthony Hopkins, Scott Glenn, Anthony Heald, Ted Levine, Kasi Lemmons, Brooke Smith, Frankie Faison, Leib Lensky, James B. Hozard, Pat McNamara, Chuck Aber, Diane Baker, Gene Borkan, Don Brockett, Dan Butler,

Colonna sonora: Howard Shore

Produzione: Orion Pictures

Distribuzione: CDI

Durata: 118'


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Le parti noiose tagliate è un podcast di Silenzioinsala.com che racconta storie di cinema. Diceva Alfred Hitchcock: «Drama is life with the dull bits cut out», il cinema è la vita, con le parti noiose tagliate. Raccontiamo il cinema attraverso le storie che lo compongono. Per ascoltarlo clicca qui.

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