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Zodiac di David Fincher è il più grande thriller della storia del cinema?

28/08/2017 21:41

Samantha Ruboni

Speciale Film, David Fincher, Film Thriller, Guillermo del Toro, Serial Killer, Film USA, Film Crime, Le Parti Noiose Tagliate,

Zodiac di David Fincher è il più grande thriller della storia del cinema?

Guillermo Del Toro ci ricorda che quello diretto da David Fincher è uno dei più grandi thriller del cinema

Zodiac torna alla ribalta grazie ai tweet di Guillermo Del Toro, che ci ricorda che quello diretto da David Fincher è uno dei più grandi thriller di tutti i tempi

Sicuramente uno dei registi più talentuosi della scena statunitense, David Fincher è diventato un'icona del panorama cinematografico mondiale. Padre di film cult come Seven (1995) e Fight Club (1999) e The Social Network (2010), Fincher inizia la sua carriera come assistente degli effetti speciali nella Industrial Light and Music di George Lucas nella sezione pittura. Lavora in film cult degli anni '80 come Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi, La Storia infinita e Indiana Jones e il tempio maledetto. 

Dopo una lunga gavetta tra video musicali e spot, il vero esordio arriva con Alien 3. Il film non avrà grande successo di pubblico: il cambio drastico di rotta, verso una fotografia e una trama più tetra e meno fantascientifica, non convince i fan storici della trilogia. Il trionfo arriva invece nel 1995 con Seven: un crime perfetto, fatto di colpi di scena e cambi di registro che bene si adattano alla sceneggiatura tetra e pessimista di Andrew Kevin Walker. 

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Un esempio magistrale, che condizionerà tutto il genere a venire e su cui verrà coniata la definizione di thriller fincheriano. Nel 1999 arriva sugli schermi il cult per eccellenza: Fight Club, con Brad Pitt e Edward Norton in grande forma. Questo adattamento cinematografico del romanzo di Chuck Palahniuk diventa la pellicola simbolo degli anni '90, insieme, forse, solo a Trainspotting di Danny Boyle.

 

Ma è con il 2007, forte dell'esperienza passata, che David Fincher impacchetta il thriller perfetto: Zodiac.

Compiuti 10 anni il 2 marzo 2017, Zodiac è sicuramente una della opere migliori di Fincher. Il film, rivalutato dalla critica e dal pubblico nella cadenza decennale, di certo ha beneficiato dei tredici tweet che il regista Guillermo Del Toro gli ha dedicato. Grande fan di Fincher, Del Toro ha deciso di dedicare l'intera giornata del 2 marzo a un'analisi dell'opera. 

Mettendo Zodiac al primo posto tra i migliori film del regista, Guillermo Del Toro lo descrive come un one sock movie: quel genere di film che se intravedi in tv mentre ti stai vestendo, ti fermi a guardarlo fino alla fine con il calzino in mano.

Il regista messicano ha dichiarato di riguardare Zodiac almeno due volte all'anno, descrivendolo come una pellicola che pone lo spettatore in uno stato di trance e che estrapola ciò che è reale rendendolo simbolico. Ed è tutto vero: analizzando il film si può vedere come fin dal principio non sia affatto la storia del serial killer che interessa il regista, ma come reagisce l'essere umano in mancanza di risposte. 

È l'ossessione per la verità che porta prima Avery (Robert Downey Jr.), poi Toschi (Mark Ruffalo) e infine sopratutto Greysmith (Jake Gyllenhaal), in uno stato di disperazione e frustrazione. Il vero protagonista della pellicola non è quindi il serial killer che dà il titolo al film - lo stesso serial killer che tra il 1960 e il 1970 ha terrorizzato l'America - ma è Robert Graysmith (una straordinaria interpretazione di Gyllenhaal): è proprio l'ossessione del protagonista per il trovare una risposta che fa procedere la trama e che trasforma la regia del film, che muta in stile e fotografia proprio come cambia lo stato d'animo di Robert. 

I sentimenti di Graysmith sono un surrogato di quelli dello spettatore, che vuole sapere a tutti i costi, conoscere la verità e avere tutte le risposte. Viene anche evidenziato come la gente facilmente dimentica e persino una paura di massa come quella istigata da un feroce serial killer finisca per essere messa da parte dopo un breve tempo; al contrario, questa paura continua a esistere nelle menti di chi lavora contro il crimine. Questa ricerca della verità diventa l'unico significato rimasto in un mondo caotico.

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Con una regia ipercontrollata, David Fincher riesce ad amalgamare resa visive e contenuti, curando ogni fotogramma al meglio e includendo in ognuno di essi il sentimento di onnipresente ossessione. Il tempo viene scandito da stacchi temporali che sottolineano la facilità del suo passaggio, ora frenetico ora pesante e insormontabile per i protagonisti alle prese con il caso. 

Significativa in questo senso la sequenza della costruzione del Transamerica Pyramid sulle note di Inner City Blues di Marvin Gaye. Il livello tecnico altissimo è un piacere per gli occhi, soprattutto in sequenze come il crossing-cutting tra Toschi e Armstrong e tra Graysmith e Avery o l'horror della scena in cui Greysmith entra in casa di Vaughn, in cui Fincher crea quasi un film nel film.

Zodiac è il film protagonista del secondo episodio di Le Parti Noiose Tagliate, il podcast di Silenzioinsala.com che racconta storie di cinema. Per ascoltarlo clicca qui sotto, oppure cerca LPNT sulle principali piattaforme (incluso Spotify).

L'analisi della mente umana è da sempre uno dei temi focali della poetica di David Fincher: oltre ai già citati film, anche nel più recente L'amore bugiardo - Gone Girl. Fincher incentra il suo lavoro sulla psiche, per lo più distruttiva e violenta, perversa e fuori dalle righe, dell'uomo e anche della donna. Anche la sua futura creazione, Mindhunter, presentata in concomitanza del decennale di Zodiac e visibile sulla piattaforma Netflix, torna a entrare nella mente dei serial killer. 

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La storia fa scalpitare i fan: due agenti dell'FBI per l'unità di scienze comportamentali decidono di interrogare alcuni serial killer per capire come funziona la loro mente e risolvere così casi senza soluzione. Ecco che David Fincher continua il suo indagare nella mente umana.


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Le parti noiose tagliate è un podcast di Silenzioinsala.com che racconta storie di cinema. Diceva Alfred Hitchcock: «Drama is life with the dull bits cut out», il cinema è la vita, con le parti noiose tagliate. Raccontiamo il cinema attraverso le storie che lo compongono. Per ascoltarlo clicca qui.

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