Stay Still è stato presentato in anteprima italiana all’Arianteo di Milano (il racconto completo della serata su Myredcarpet.eu) il cinema all’aperto dell'Anteo. È una sensazione di attesa quella che si prova vedendo il film: una tragicomedy che ci parla di una generazione in costante stallo; di tutte quelle persone che non fanno niente e attendono che qualcosa accada.
Questa sensazione, che tutti abbiamo provato durante la quarantena, ha permesso al film di divenire una sorta di ritratto della situazione attuale (nonostante sia antecedente all’emergenza sanitaria): la regista Elisa Mishto ha tratto l’idea del film dal suo precedente documentario dedicato alle cliniche psichiatriche, dove ha notato come in queste strutture i pazienti non occupino il loro tempo in nessun modo; passano le giornate ad attendere le medicine, l’orario del pranzo, le visite dei parenti o, semplicemente, ad aspettare di stare meglio. Vivono in una sorta di bolla, senza un lavoro e senza interazioni sociali. È stata questa curiosa osservazione a dare la scintilla per il suo esordio al lungometraggio con Stay Still.

Julie (Natalia Belitski) passa le sue giornate con le mani infilate in un paio di guanti gialli, dando da mangiare alla sua lumaca. In cura da uno psichiatra fin dalla tenera età, dopo aver dato fuoco alla macchina di un suo amante occasionale, viene ricoverata in una clinica: qui conosce Agnes (Luisa-Celine Gaffron), che le farà da tutrice. Agnes ha un compagno, una bambina, molte responsabilità e alte aspettative. Eppure, le due donne non sono poi così diverse.
Proprio come i pazienti che Elisa aveva notato nella clinica, Julie aspetta… senza far nulla. La malattia mentale, presunta, diventa una sorta di rifugio per non avere responsabilità e per non avere il peso delle aspettative; finché non incontra Agnes, una nuova tutrice solare ed estroversa, con una famiglia e un lavoro. Sembrerebbe tutto perfetto, ma anche Agnes ha le sue problematiche. L’incontro porta a tutte e due a dare una smossa e un cambiamento alla propria vita e, finalmente, a muoversi.

Elisa Mishto riesce a rendere il senso di attesa con una regia precisa e una fotografia curata che sfrutta una delicata palette di colori pastello, che fanno a pugni con i contrastanti rossi dei maglioni di Agnes e con il giallo dei guanti di Julie. Ottime anche le eleganti interpretazioni delle due protagoniste e di un Giuseppe Battiston degno di nota, che riesce a dirci tutto senza proferir parola. Le musiche sono curate dal dj tedesco Sascha Ring, conosciuto come Apparat, tra musiche scelte insieme alla regista e originali creati appositamente per la pellicola. Stay Still è un esordio riuscito, che riesce a donarci - attraverso la metafora della clinica psichiatrica - un ritratto di una generazione che non ha nulla da perdere nè da guadagnare.

Genere: drammatico
Titolo originale: Stillstehen
Paese/Anno: Italia, 2020
Regia: Elisa Mishto
Sceneggiatura: Elisa Mishto
Fotografia: Francesco Di Giacomo
Montaggio: Beatrice Babin, Philipp Ostermann, Cristiano Travaglioli
Interpreti: Katharina Schüttler, Martin Wuttke, Natalia Belitski, Giuseppe Battiston
Colonna sonora: Apparat
Produzione: CALA Filmproduktion
Distribuzione: Mio Cinema
Durata: 90'
Data di uscita: 2/07/2020