Di film controversi la storia del cinema è piena, ma pochi riescono a reggere il confronto con l’opera seconda di Fred Vogel. Se il primo August Underground raggiungeva notevoli vette di sadismo e violenza, questo sequel (a cui si aggiungerà anche un terzo episodio in cui però i toni si smorzano non poco) è tra le cose più estreme in circolazione.
Il suo più grosso limite è però proprio la violenza, che ostenta al punto da essere puramente grafica: un collage di scene aberranti e malate, che però non sono supportate né da una storia, né da una componente psicologica in grado di annichilire lo spettatore.
A differenza di altri film estremi (A serbian film o Atroz, giusto per citarne i più famosi) qui c’è solo una componente visiva che mira allo shock, svuotata da ogni messaggio o sottotesto che ne amplificherebbe la potenza.
Qualsiasi parola spesa è riduttiva davanti alla potenza delle immagini; una carrellata di 77 minuti in cui vengono esplorati i più profondi anfratti della mente umana e le sevizie che da essa possono scaturire a discapito di vittime innocenti.
Ovviamente questo non è un invito a reperire il film: la messa in scena di Vogel si spinge tanto in là che, a più riprese durante la visione, ci si chiede perché mai si stia guardando qualcosa del genere. La “trama” è la medesima del primo August Underground: un mokumentary estremo, confezionato in modo amatoriale, costellato da riprese traballanti, inquadrature sfocate, fuoricampi e bordi doppi, il tutto per amplificare la sensazione di realismo.
Al contrario dei primi due episodi della saga di Guinea Pig, qui non ci sono avvertenze: il film inizia e basta, aumentando la sensazione che si stia guardando un autentico snuff movie. Sul nastro sono impresse le gesta di due ragazzi e una ragazza, che con telecamera alla mano infieriscono nei modi più disparati sui corpi di poveri malcapitati.
Dare un giudizio a un film del genere è impossibile: dal punto di vista qualitativo e registico è pessimo (anche se ovviamente tutto è voluto e studiato a tavolino), così come la “trama”. Anche se c’è chi ha scorto in essa un atto estremo di critica sociale, onestamente non crediamo esista niente di politico in quello che Vogel riprende. Gli effetti speciali sono tanto ottimi da risultare agghiaccianti, così come la recitazione, realistica a tal punto da essere disturbante.
Ovviamente la visione di August Underground’s Mordum è sconsigliata a persone sensibili o che non abbiano un livello di tolleranza alla violenza cinematografica decisamente alto. L’unico motivo valido per prendere visione di un film del genere è la morbosa e ossessiva ricerca del “fondo del barile”.
Dopo aver visto August Underground’s Mordum rimane davvero poco altro.
Genere: estremo, horror
Paese, Anno: USA, 2003
Regia: Fred Vogel, Cristie Whiles, Jerami Cruise, Michael Todd Schneider
Sceneggiatura: Fred Vogel, Cristie Whiles, Jerami Cruise, Michael Todd Schneider
Interpreti: Fred Vogel, Cristie Whiles, Michael Todd Schneider
Colonna sonora: NCO, Bippy Gorelord
Produzione: Toetag Pictures
Distribuzione: Toetag Pictures
Durata: 77'