A Boston è guerra tra la malavita organizzata e la polizia di Stato. Billy Costigan (Leonardo Di Caprio) viene scelto per infiltrarsi nella banda del boss Frank Costello (Jack Nicholson). Nel frattempo anche Costello decide di inserire un infiltrato all’interno della polizia. In un intreccio di doppie identità, ognuno dovrà trovare l’altro, all’insegna del labile confine tra Bene e Male. Il film più cupo, pessimista e disperato di Martin Scorsese. È un eccellente poliziesco in cui conta soprattutto la sceneggiatura di William Monahan, tratta da quella di Infernal affairs (Andrew Lau/Alan Mak, 2002), dominata dalla poetica dei contrasti e degli scambi in cui, tematicamente, l’unica certezza è l’assenza del bene. Si comincia con i primi dieci minuti pieni di adrenalina ed energia filmica, in cui lo spettatore viene travolto dal ritmo incredibilmente trascinante dell’azione. Il male fa parte del quotidiano a Boston e si incarna nella figura di Frank Costello, boss della malavita organizzata che gestisce tutto con metodi feudali. Tutti i personaggi sono travolti dalla virulenza del male, bloccati in una strada senza uscita e destinati ad una morte violenta. Vi emergono molti temi scorsesiani: religione, violenza, (a)moralità; tutto confluisce all’interno di uno spietato ritratto sull’incoscienza umana, sull’impossibilità di uscire da un universo dominato dal male e dalla corruzione. Ricco di bagliori e sequenze memorabili, è attraversato da fulminee sequenze di violenza. È un film perfetto: nei tempi, nei personaggi, nei dialoghi, nell’ambientazione, nell’interpretazione e nella messa in scena. Contiene in sé quella potenza visiva che unisce abilmente il genere cinematografico a cui appartiene con il talento visivo di un film d’autore. The Departed - Il bene e il male è qualcosa di più di un ottimo poliziesco: la sua profondità lo fa emergere per virtù di stile. È un altro film del regista che, raccontando una normale storia di strada, la trasforma in una metafora sull’America e l’umanità in genere. Un’ottima squadra di attori tra cui un calibrato Leonardo Di Caprio che, in una delle sue migliori interpretazioni, tratteggia un personaggio attanagliato dal dolore. Un elogio anche all’intramontabile Jack Nicholson.