Dopo l'inaspettato successo ai botteghini di Poliziotto in prova (2014) è partita sin da subito la produzione di un sequel che, come prevedibile, ha di nuovo racimolato ottimi incassi. Ritroviamo così dopo due anni (ma nel tempo filmico son trascorse poche settimane) la strana coppia formata dal rude e ligio agente James e dal suo "quasi" cognato Ben, diventato ora un poliziotto a tutti agli effetti e pronto a convolare a nozze con l'amata Angela. Prima del matrimonio però una nuova missione attende il duo: un trafficante di droga che gestisce il mercato di Miami potrebbe infatti aver le ore contate se un suo ex-collaboratore rivelasse alle forze dell'ordine i suoi loschi piani, che includono anche il già avvenuto omicidio di un importante commissario portuale. James e Ben, con l'aiuto della tenace detective Maya Cruz, dovranno mettere le mani sul testimone chiave e cercare al contempo di incastrare il boss. Formula che vince, almeno come ritorno economico, non si cambia. Il regista Tim Story - nuovamente in cabina di regia - ha adattato questa semplice regola a un sequel pressoché identico, in quanto a modalità narrative, all'originale. Tutto giocato sulla contrapposizione tra due personaggi diametralmente opposti quali James e Ben, Un poliziotto ancora in prova aderisce a tutti i canoni del buddy movie infarcendoli con massicce dosi di ironia in dialoghi e gag sparate in serie all'ennesima potenza; tra momenti più riusciti e altri figli di un banale copia/incolla da produzioni omologhe. Si passa così dall'esilarante inseguimento tra vialetti e villette in pieno stile americano - accompagnato dalle trascinanti note della hit Conga di Gloria Estefan - all'incontro ravvicinato col coccodrillo, fino a vampate action che omaggiano esplicitamente il mondo dei videogiochi (con tanto di parallelismo grafico a GTA e Assassin's Creed) in un meltin'pot a tratti divertente ma non sempre in grado di mantenersi sugli stessi livelli di brio. A speziare in parte una sceneggiatura più che scontata ci pensa l'irresistibile alchimia tra il sempre strabordante Kevin Hart e la new-entry Ken Jeong (l'iconico cinese di Una notte da leoni), coppia comica che nasconde spesso le negligenze di un cast altrimenti monoespressivo capitanato dall'altro protagonista 50 Cent (anche autore di un pezzo della colonna sonora). Tra sparatorie nei night club e inseguimenti automobilistici a perdifiato i cento minuti di visione si fanno guardare senza troppa fatica ma chi è in cerca di originalità farebbe meglio a passare oltre.