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Saving Mr. Banks

23/01/2014 12:00

Martina Calcabrini

Recensione Film, disney live action, Disney,

Saving Mr. Banks

Ci sono promesse che un genitore non può infrangere perché la paura di deludere i propri figli è troppo forte...

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Ci sono promesse che un genitore non può infrangere perché la paura di deludere i propri figli è troppo forte. Per questo motivo Walt Disney corteggiò instancabilmente per quattoridici anni Pamela Lyndon Travers, autrice del romanzo Mary Poppins, affinché gli vendesse i diritti d’autore per crearne una trasposizione cinematografica. Il lungo e travagliato making of della fortunata pellicola disneyana ha portato James Lee Hancock - sceneggiatore di Biancaneve e il cacciatore e regista di The blind side - a realizzare Saving Mr Banks, un biopic nostalgico e commovente che, nonostante capricci e sentimenti, ricopre di zucchero le difficoltà della vita.


Maryborough, Australia, 1906. Un cielo limpido, un paesaggio ameno, un’infanzia felice. La piccola Ginty (Emma Thompson) passa le sue giornate in attesa che suo padre (Colin Farrell) torni a casa, le faccia fare una passeggiata a cavallo e le racconti favole in cui, alla fine, i buoni vincono sempre. Eppure, lentamente, l’oscurità entra a far parte delle loro vite, del loro corpo e della loro anima, rendendoli brandelli di ciò che erano un tempo. Quando l’uomo muore, infatti, la bambina perde la sua spensieratezza, affronta la realtà e, per superare il dolore, si rifugia in un mondo privato fatto di ricordi, di parole sussurrate e di promesse mantenute che la fanno sentire ancora viva. Ginty scrive la sua storia, vi aggiunge un pizzico di magia e inventa un finale alternativo. Quando gli anni passano e le difficoltà economiche la costringono a pensare di vendere a Walt Disney (Tom Hanks) i diritti del suo libro, però, la donna vuole prendere personalmente parte alla stesura della sceneggiatura del film per assicurarsi che ciò che lei considera la sua famiglia, possa avere il giusto trattamento.


Alternando momenti del presente ad auliche reminiscenze del passato, la sceneggiatrice Kelly Marcel (L’ombra del califfo) immette lo spettatore in un mondo in cui non c’è possibilità di fusione tra l’amara realtà e la gioiosa fanciullezza. I numerosi virtuosismi registici di Hancock, tra inquadrature a strapiombo, primi piani esasperati e costanti mise en abyme contribuiscono ad avvicinarlo alla protagonista, ai suoi tic nervosi e alle sue manie ossessive e compulsive, facendogliene condividere intimamente il profondo dramma. Solo quando la donna deciderà di mettersi nuovamente in gioco rivelando la sua pascoliana purezza, sarà in grado di abbandonare qualsiasi mitizzazione e abbracciare la possibilità di cambiare la sua stessa esistenza. Con un cast d’eccezione - su cui primeggiano incontrastati l’istrionico Tom Hanks (Forrest Gump) affiancato alla fragile Emma Thompson (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban) - e una sceneggiatura che unisce abilmente ironia e cinismo, Saving Mr. Banks si rivela una buona commedia malinconica e agrodolce in grado di concedere a tutti una seconda occasione: se non nella vita, almeno nell’immaginazione.


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