Il mercato cinematografico cinese è dominato dai film locali, che valgono circa tre quarti del totale degli incassi: spiccano le commedie, ma sono apprezzati anche i generi più spettacolari perché la qualità tecnica è tale da non sentire più la necessità di preferire i (pochi) film hollywoodiani distribuiti nel paese. Il cinema cinese è invece sostanzialmente assente dal nostro mercato: basti ricordare che il recente film d'animazione Ne Zha 2, attualmente al quinto posto nella classifica dei maggiori incassi mondiali di tutti i tempi, in Italia non è ancora uscito (anche se è stata annunciata una futura distribuzione).
Per poter vedere dalle nostre parti le grandi produzioni cinesi, il modo migliore è ancora attendere ogni aprile una nuova edizione del Far East Film Festival di Udine. Gli spettatori del FEFF sanno bene che ai blockbuster cinesi non mancano ambizioni, budget e spettacolarità; ma è inevitabile, per il nostro sguardo nutrito quasi esclusivamente dal cinema occidentale, giudicare quel cinema commerciale in relazione a quello a noi più vicino.
Di che cosa parla Decoded
È logico associare Decoded, diretto da Chen Sicheng, ad altri film dal tema simile, cioè le storie di un genio della scienza che deve affrontare i suoi demoni: A Beautiful Mind (sul matematico John Forbes Nash jr), Imitation Game (sul matematico Alan Turing), Oppenheimer (sul fisico J. Robert Oppenheimer). La sceneggiatura, però, non è ispirata a un personaggio reale, ma all'omonimo romanzo spionistico scritto da Mai Jia, tradotto anche in inglese ma non ancora in italiano.

Rong Jinzhen (Liu Haoran, conosciuto in patria come Turbo Liu) è un giovane prodigio della matematica, autistico, orfano, prima cresciuto da un tutore austriaco che gli insegna come interpretare i sogni, poi adottato da un lontano parente.
Negli anni Quaranta, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, trova un mentore nel professore statunitense Liseiwicz il quale, quando è costretto a tornare in patria, gli propone di seguirlo per continuare assieme l'attività di ricerca matematica; ma Rong non riesce a partire e viene reclutato come crittografo dal nuovo governo comunista.

Storia di un genio
Quella che era stata l'amicizia tra un giovane genio incompreso e un premuroso maestro arrivato al momento giusto, diventa una sfida a distanza quando entrambi devono collaborare coi rispettivi governi: creare e decifrare la crittografia, infatti, ha un valore militare enorme in un mondo già diviso in due blocchi che vedono Cina e USA contrapposti.
A dare grande umanità non scevra da inquietudine a Liseiwicz, che pur ammettendo la sua inferiorità intellettuale rispetto a Rong crede di avere gli strumenti per neutralizzarlo, è l'attore americano John Cusack che in Cina ha avuto la possibilità di cimentarsi nel suo migliore ruolo da parecchi anni a questa parte.
Ovviamente, per noi spettatori occidentali che comprendiamo perfettamente la relazione di rispetto e sfida aperta tra mentore e allievo anche quando si confrontano a distanza, è insolito invece contemplare chi siano i “buoni” del caso: siccome gli statunitensi erano alleati del Kuomintang sconfitto e poi cacciato dai comunisti a Taiwan, sono loro gli antagonisti (con Liseiwicz, che ama la scienza più della politica, schiacciato nel mezzo), mentre i comunisti cinesi sono gli eroi che lottano per il bene della propria patria, cercando di evitare i vili attacchi dei nemici decifrandone le intenzioni bellicose.


Decoded è una spy story
Superato questo capovolgimento rispetto alle narrazioni cui siamo sempre stati abituati, Decoded risulta un film spionistico spettacolare: oltre alla cura scenografica e fotografica delle scene storiche, si fanno notare le lunghe sequenze oniriche che trasportano il protagonista all'interno del suo vivace e inquietante inconscio, dove tutto sembra possibile e non manca una magniloquenza visiva studiata per stupire gli spettatori. Eppure, qualcosa non funziona nell'elemento umano, cioè proprio nelle qualità del protagonista principale.

Probabilmente Rong è meno convincente di tante controparti cinematografiche occidentali perché non è esistito davvero, facendo venire meno l'attrattiva delle vere storie biografiche, che qui ci si limita ad imitare. Anche il fatto che il protagonista, tormentato come prevede questo genere di film, arrivi alla maggior parte delle sue conclusioni non attraverso sofferte deduzioni logiche ed esperienze reali, ma interpretando gli indizi dei suoi sogni, ne limita il fascino della genialità perché esalta eccessivamente gli espedienti surreali della sua mente. Fanno bene i cinesi, ad affrontare gli statunitensi sullo stesso piano cinematografico; ma il risultato potrebbe essere più efficace se provassero a fornire il loro punto di vista su eventi e persone reali, anziché riscrivere la storia con personaggi inventati.

Genere: drammatico
Paese, anno: Cina, 2024
Regia: Sicheng Chen
Sceneggiatura: Sicheng Chen, Christopher MacBride, Jia Mai
Interpreti: Haoran Liu, John Cusack, Daoming Chen
Durata: 156'