Esce ora nelle sale il nuovo film di Alessandro Tonda e ci ricorda che un cinema diverso può esistere anche in Italia.

Quella raccontata è la storia vera di Nicola Calipari, Alto Dirigente del SISMI, e dell’operazione che lo ha visto a capo nel 2005 per riportare a casa la giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena, sequestrata dai terroristi jihadisti a Bagdad in Iraq.
Il regista estrapola la storia da una vicenda di cronaca ricca di colpi di scena e irta di ostacoli, e la riporta carica di tensione sullo schermo.

Il Nibbio è un film d'azione all'italiana
È anche un film d’azione finalmente lontano dalle gangster stories napoletane e romane, un racconto storico che non affronta la scena politica italiana contemporanea alla vicenda: sarà perché riconduce al fascino di Argo o al cromatico immaginario di Sicario, ma Il Nibbio sembra strizzare l’occhio a una narrativa precedentemente solo sfiorata in Italia.
Con personaggi armati di macchina fotografica e febbrili contatti telefonici internazionali, il film non ha niente da invidiare a quelli sopra citati, anche grazie a Sandro Petraglia che firma la sceneggiatura, veterano degli action movies come Suburra ed Educazione Siberiana.

Tonda è al suo secondo lungometraggio ma ha già lanciato un messaggio chiaro: le storie “molto italiane” gli stanno strette, sembra sognare in grande e partire lontano verso paesi esotici e luoghi di conflitti religiosi, ricordandoci, però, che siamo “per sempre coinvolti”. Si interroga su grandi questioni e riporta i fatti con l’umiltà di uno storico.
Il giallo, quasi seppia, ricorda a inizio film il classico dramma dei militari USA in guerra in Iraq, ma la direzione si dimostra essere opposta (no spoiler per chi non conosce la storia vera).
Claudio Santamaria è un grande protagonista
È in questo cortocircuito che nasce l’innovazione, la voglia di realizzare qualcosa di diverso senza le grandi star internazionali. Perché di star, in questo film, ce n’è una sola: Claudio Santamaria, che regala una performance equilibrata e rigorosa, in linea col suo personaggio. Nicola Calipari, nonostante la sua serietà quasi britannica, ne esce come un eroe cavalleresco, un capitano sempre pronto a sacrificarsi per salvare gli altri, non è solo il suo lavoro, è la sua etica.

Interessante, per i più curiosi, è la descrizione del sistema meticoloso che regola l’organo governativo dietro a queste delicate operazioni, resa possibile anche grazie al contributo produttivo del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), dell’AISE, della Polizia di Stato, della Prefettura e della Questura di Roma.
Certo il valore è del regista, che scava come un archeologo alla ricerca della verità, una verità che in questo caso è ben nota e compare a chiare lettere sullo schermo, ma non è riconosciuta e non ha ottenuto la giustizia che merita.

Nonostante la sottotrama familiare molto marcata e ridondante, il thriller sembra riuscire nel suo intento, quello di raccontare una storia vera con stile cinematografico.

Genere: drammatico, biografico
Paese, anno: Italia/Belgio, 2025
Regia: Alessandro Tonda
Sceneggiatura: Sandro Petraglia
Intepreti: Claudio Santamaria, Sonia Bergamasco, Anna Ferzetti
Distribuzione: Notorious Pictures
Produzione: Notorious Pictures con Rai Cinema e Tarantula
Data di uscita: 6 marzo 2025