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Pinocchio (2022), la recensione: la "versione" di Guillermo del Toro

12/01/2023 18:00

Giulia Seccia

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Pinocchio (2022), la recensione: la "versione" di Guillermo del Toro

Guillermo del Toro descrive il suo lavoro come la «rivisitazione di una storia che pensate di conoscere, ma che non conoscete».

«Se animi l’ordinario, otterrai qualcosa di straordinario», ha dichiarato Guillermo del Toro. E il suo Pinocchio è un lavoro che non vuole essere fedele alla storia che è a noi tutti familiare. Non vuole essere un altro dei molteplici adattamenti del classico di Collodi, ma la rivisitazione personale di una storia in cui il focus centrale è la relazione tra un padre e un figlio, raccontata attraverso la tecnica dell’animazione in stop-motion.

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Guillermo del Toro descrive il suo lavoro come la «rivisitazione di una storia che pensate di conoscere, ma che non conoscete».

 

Infatti, mentre il concetto di base resta lo stesso, tutto quello che gli gravita attorno cambia: i personaggi subiscono modificazioni, aggiunte e perdite; l’ambientazione viene stravolta, e si privilegia un’Italia in cui grava il peso del fascismo e le conseguenze violente della guerra. Il legame tra padre e figlio viene indagato più a fondo, e viene quindi reso più intenso e vulnerabile.

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Nel film di Del Toro viene dato più spazio e più spessore psicologico ai suoi personaggi.

Come il personaggio del noto grillo parlante, che grazie alla sua funzione da narratore acquisisce un nome proprio e un’identità più definita. O Lucignolo, qui figlio di un podestà fascista. E il personaggio del Conte Volpe, che riunisce in sé tutti i personaggi antagonisti della storia di Collodi (il burattinaio Mangiafuoco e il duo meschino formato dal Gatto e dalla Volpe).

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Un altro personaggio su cui vengono attuate delle modifiche è il personaggio della Fata Turchina, che qui si sdoppia nelle figure di uno Spirito Guardiano (che richiama una sorta di rappresentazione biblica di un Angelo dagli innumerevoli occhi e quattro ali distinte) e della Morte stessa (una creatura mitologica a metà tra una sfinge e una chimera), e che sporca del proprio caratteristico colore tutte le creature ultraterrene di Del Toro.

 

L’atmosfera mistica che avvolge queste creature – lo Spirito e la Morte, il Grillo Sebastian, i Conigli scheletrici dell’Oltretomba, l’enorme Pescecane – e gli elementi soprannaturali del film viene veicolata, oltre che dalle immagini costruite con cura, anche dagli effetti sonori, rispecchiando perfettamente l’estetica visiva che caratterizza le opere di Guillermo del Toro.

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Il Pinocchio di Del Toro usa il tema del rapporto padre-figlio come trampolino di lancio per andare a esplorare altri temi universali, come la perdita, l’emarginazione, l’interconnessione tra vita e morte, la religione (tramite una stretta connessione, fondata sul concetto di legnosità e rinascita, tra il burattino Pinocchio e l’icona della crocifissione di Gesù); il tema del lungo percorso di accettazione del sé da parte di se stessi e degli altri.

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Del Toro riesce a calibrare bene le situazioni narrative che puntano a suscitare ilarità nel suo pubblico, spesso connesse alla ridicolizzazione del regime fascista, a situazioni più drammatiche.

 

Nel suo lavoro la creazione di Pinocchio da parte di Geppetto è più struggente rispetto al testo di Collodi e alle varie riprese della sua storia: qui diventa l’azione disperata di un uomo distrutto dal dolore che spera, in qualche modo, di riportare in vita il figlio Carlo (un nome significativo), morto giovanissimo a causa della guerra.

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La sequenza di creazione di Pinocchio arriva a ricordare la creazione del mostro di Frankenstein, tramite la presenza di una musica drammatica e un gioco di contrasti luce-ombra, le esclamazioni preoccupate e terrorizzate del grillo parlante, i fulmini che squarciano il cielo; così come il mostro di Frankenstein e come il crocifisso intagliato da Geppetto, anche Pinocchio rimane incompiuto.

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L’elemento magico su cui si regge la storia di Pinocchio viene veicolato visivamente dall’uso dell’animazione in stop-motion, che diventa un lavoro di equilibrio: lasciar percepire l’aspetto materiale della tecnica – perciò la bravura artigianale che c’è dietro alla creazione di ogni dettaglio – e, nello stesso tempo, costruire un’illusione di realismo tramite ambientazioni e personaggi che, proprio come Pinocchio, sono oggetti inanimati che prendono vita grazie al potere dello storytelling.

 

Gli aspetti realistici sono evidenziati in particolare dai movimenti di camera, che segue i personaggi come se questi fossero veri attori all’interno di un set, e da un uso sapiente della luce.

Il personaggio di Pinocchio resta caratterizzato dalla sua purezza infantile e dalla sua caotica voglia di scoprire il mondo anche nella versione di Del Toro, arrivando con facilità a toccare i cuori dei più grandi e dei più piccoli.

 

Il suo percorso di crescita personale rimane inalterato; tuttavia, la rivisitazione di Guillermo del Toro non è interessata al cambiamento fisico di Pinocchio, ma al cambiamento positivo che Pinocchio esercita sull’ambiente e sulle persone attorno a sé.

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Titolo originale: Guillermo del Toro's Pinocchio
Regia: Guillermo Del Toro, Mark Gustafson
Paese, anno: Messico/Francia/Stati Uniti, 2022
Genere: Fantastico, Animazione
Interpreti: Cate Blanchett, Ewan McGregor, Christoph Waltz, Finn Wolfhard, Tilda Swinton, Tim Blake Nelson, Ron Perlman, Burn Gorman, John Turturro, Francesca Fanti, Rio Mangini, Sky Alexis, Alfie Tempest, Anthea Greco, Ariana Molkara, Benjamin Valic, David Bradley, Gregory Mann, Luciano Palmeri, Peter Arpesella, Roy Halo, Sandro Carotti, Tom Kenny
Sceneggiatura: Guillermo del Toro, Patrick McHale
Fotografia: Frank Passingham
Montaggio: Holly Klein, Ken Schretzmann
Musiche: Alexandre Desplat
Produttore: Melanie Coombs, Alexander Bulkley, Gary Ungar, Corey Campodonico, Lisa Henson, Guillermo del Toro, Blanca Lista, Gris Grimly
Casa di Produzione: Netflix Animation, ShadowMachine, Double Dare You (DDY), Netflix, Necropia Entertainment, The Jim Henson Company, Pathé
Distribuzione: Netflix

Durata: 117’

Data di uscita: 02/12/2022

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