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Venom: La Furia di Carnage (2021), la recensione del sequel con Tom Hardy e Woody Harrelson

13/10/2021 20:00

Marco Filipazzi

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Venom: La Furia di Carnage (2021), la recensione del sequel con Tom Hardy e Woody Harrelson

Cosa funziona in Venom: La Furia di Carnage? Il comparto visivo e poco altro.

Tre anni fa, a ottobre del 2018, concludevamo la recensione del primo, deludente film di Venom con queste parole: «la scena a metà dei titoli di coda è una succulenta (e sanguinaria, perciò invochiamo il rating R) promessa per il sequel, nella speranza che la Sony trovi un po’ di grinta e coraggio per mantenerla».

 

Ora, all’uscita di Venom: La Furia di Carnage (un titolo che è tutto un programma anche a chi non ha mai aperto un albo a fumetti), tocca dire che no, la Sony quel coraggio non l’ha trovato. La grinta l’ha lasciata in soffitta e il rating R non è nemmeno mai stato preso in considerazione. Ma fosse solo questo il problema del sequel sul simbionte nero.

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Di fatto questo secondo film, che partiva da premesse molto appetitose, si incaglia da subito sugli stessi scogli che avevano impedito al primo Venom di spiccare il volo e trovare una propria, definita identità anziché nascondersi all’ombra di Mamma Marvel. La 20th Century Fox (pace all’anima sua) nel biennio 2016-17 ebbe il guizzo di sfoderare quelle due schegge impazzite di Deadpool e Logan, che si sforzavano di essere qualcosa di inedito nel panorama dei cinecomics.

 

Sony, invece, prese un personaggio negativo - un alieno che stacca teste a morsi - e lo trasformò in una macchietta, edulcorando sangue e violenza e infarcendo la storia di siparietti divertenti. Il tutto condito con una scrittura a dir poco svogliata.

 

Ecco, magari è stato l’incasso di più di 850 milioni di dollari a far pensare ai dirigenti Sony che formula vincente non si cambia (e nemmeno la sceneggiatrice Kelly Marcel mutuata dal primo film), però quanta amarezza per i fan!

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Eddie Brock (Tom Hardy) è ancora un reporter, la cui carriera non va a gonfie vele. Ha la possibilità di rilanciarsi intervistando il serial killer Cletus Kasady (Woody Harrelson), condannato nel braccio della morte.

Uno dei loro incontri però non va a buon fine quando Cletus provoca e morde Eddie, “ereditando” parte del potere simbiontico di Venom e trasformandosi a sua volta nel rosso Carnage, assetato di sangue e vendetta.

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Inutile dire che le cose più interessanti del film non vengono mai, nemmeno lontanamente, sviscerate. E non sono dettagli da poco, ma indizi per quello che potrebbe formare il tessuto di un universo narrativo; uno scenario più ampio dove far svolgere storie del simbionte (nella controparte cartacea il Venomverse esiste già da 5 anni). Alcuni esempi: Frances Barrison ha un urlo da banshee... come mai? È una mutante? Perché ha questo potere? È la sola o ce ne sono altri come lei?

La genesi di Carnage è frettolosa, veloce, sostanzialmente necessaria a giustificare il titolo del film e nulla di più. Anche il personaggio stesso di Cletus Kasady, un serial killer sadico e psicopatico interpretato da un Woody Harrelson a dir poco sottosfruttato, riesce a risultare piatto e banalotto.

E poi c’è una battuta che fa davvero male al cuore. Quando Venom si trova faccia a faccia con Carnage è spaventato, sa che l'altro è più potente di lui come abilità e poteri. «È più forte, è uno rosso», esclama. Perché ha paura? Conosce già questo tipo di simbionte? Esiste una storia, un trascorso, una gerarchia sul pianeta da cui proviene? Si poteva spiegare anche nel film, giusto per rendere le cose un pochino più accattivanti? Evidentemente no.

E quindi cosa funziona in Venom: La Furia di Carnage? Senza dubbio il comparto visivo.

 

Carnage è davvero uno spettacolo e in generale tutta la scena finale nella chiesa ha diverse trovate scenografiche, fotografiche e una coreografia di combattimento notevole che dimostrano il buon colpo d'occhio di Andy Serkis, ma non bastano a salvare il film da una scrittura oziosa e piatta, decisamente anni '90 nel senso più negativo del termine.

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Carnage, altro personaggio a lungo invocato dai fan, è ora sprecato sullo schermo, sacrificato in nome del nulla. E se, conclusa la Saga dell'Infinito, restasse davvero poco da aggiungere ai cinecomics?


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Genere: azione, cinecomic

Paese, anno: Italia, 2021

Regia: Andy Serkis

Sceneggiatura: Kelly Marcel

Fotografia: Robert Richardson

Montaggio: Maryann Brandon, Stan Salfas

Interpreti: Tom Hardy, Woody Harrelson, Michelle Williams, Naomie Harris, Stephen Graham, Reid Scott, Peggy Lu, Michelle Greenidge, Laurence Spellman, Jack Bandeira, Scroobius Pip, Stewart Alexander

Musiche: Marco Beltrami 

Produzione: Marvel Entertainment, Pascal Pictures, Sony Pictures EntertainmentDistribuzione: Sony Pictures Italia, Warner Bros. Pictures ItaliaDurata: 97 '

Data di uscita:14 ottobre 2021

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