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Spiral - L'eredità di Saw (2021), la recensione: Darren Lynn Bousman torna alla regia della saga di Saw

16/06/2021 17:00

Marco Filipazzi

Recensione Film, Film Horror, Saw, Chris Rock, Samuel L. Jackson, Film USA, Darren Lynn Bousman, Max Minghella,

Spiral - L'eredità di Saw (2021), la recensione: Darren Lynn Bousman torna alla regia della saga di Saw

Spiral – From the book of Saw: tutto si può dire, ma non che questo titolo non sia a effetto

Spiral – From the book of Saw: tutto si può dire, ma non che questo titolo non sia a effetto. È una roba quasi biblica tipo «dal vangelo secondo Matteo» o simili, qualcosa che dona a Jigsaw un'aurea mistica e quasi sacrale. Come se fosse un messia il cui verbo non va dimenticato. Con questo titolo arriva in sala il nuovo, ultimo (forse?) capitolo della saga di Saw - L’enigmista iniziata da James Wan nel ormai lontano 2003.

 

Sono passati quasi 20 anni e il solo pensiero fa più male di qualsiasi tortura perpetrata da John Kramer, inevitabile segno di quanto una saga horror possa essere longeva e sì, in questo caso ancora attuale. 18 anni dopo, 9 film all’attivo e già due chiusure della storia arrivate al cinema.

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Nel 2010 Saw 3D – Il capitolo finale chiudeva del tutto le gesta di Kramer e sì, nel bene o nel male, dava un epilogo alla narrazione iniziata da Wan. Nel 2017 Saw Legacy era un sequel tardivo e non necessario, che però avrebbe potuto essere molto, molto peggio quindi bravi tutti. E ora arriva Spiral – From the book of Saw. Scusate ma il titolo originale è davvero troppo figo per non essere ripetuto ossessivamente.

 

E il film? Sì, anche il film non è male. Non bello quanto il titolo, ma comunque ha una storia che funziona e che in qualche modo lo riavvicina alla logica narrativa di quel primo capitolo di James Wan, mettendo in secondo piano la parte torture porn che ha reso famosa e impresso nell’immaginario comune la saga. Partiamo proprio dal titolo, in italiano L’eredità di Saw.

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John Kramer è stato a lungo uno spauracchio in grado di seminare terrore: la sua scia di sangue ha continuato a trascinarsi per le strade anche molto tempo dopo la sua morte.

Il suo messaggio (riassumibile grossomodo con «Non sprecare la tua vita»), è stato raccolto proprio come un vangelo da svariati e numerosi discepoli che ne hanno proseguito l’opera oltre la sua dipartita. Amanda, il detective Hoffman, fino al Dr. Gordon. Poi il suo regno di terrore è giunto al capolinea. Forse. Da questo stacco temporale prende avvio Spiral.

La scena iniziale è Saw allo stato puro: un poliziotto viene attirato nei tunnel della metropolitana, catturato, appeso letteralmente per la lingua sopra le rotaie, con uno sgabello sotto di lui. Un televisore si accende, ma ad apparire non è Billy il pupazzo, bensì qualcuno incappucciato e con la maschera del maiale calata in faccia.

 

Il treno sta per arrivare: la scelta è salvarsi strappandosi la lingua oppure morire, fate il vostro gioco! La vittima è un poliziotto, punito per le sue false testimonianze al banco degli imputati. È solo una delle molte mele marce che infestano il distretto di polizia e questo copycat di Jigsaw pare avere tutte le intenzioni di eliminarle una per una.

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Alla regia ritroviamo Darren Lynn Bousman, già regista dei capitoli II, III e IV della saga, quello che di sicuro ha impresso il proprio stile in maniera più profonda, tanto da essere poi imitato dagli altri. A sorpresa, qui rinuncia (tantissimo, ma non del tutto) allo stile videoclipparo, al montaggio frenetico, ai colori desaturatissimi che contrastano con quelli acidi.

 

Ciò che non cambia è l’ambientazione industriale, fatta di macchinari arrugginiti e trappole sempre più fantasiose e atroci. Queste, però, non sono le vere protagoniste, perché Spiral sembra voler rimettere al centro della narrazione proprio la storia e i personaggi (fidatevi, non è un concetto così scontato), accetuando la parte da thriller investigativa piuttosto che quella torture porn. E lo fa attraverso Chris Rock, per nulla fuori parte, un poliziotto che nasconde qualcosa nel suo passato. Sarà lui la chiave per risolvere l’enigma?

Insomma, a quasi 20 anni di distanza Saw torna alle origini (il film di Wan non era altro che una versione del nuovo millennio di Seven) e lo fa nel migliore dei modi, anche se l’effetto sorpresa - e il colpo di scena finale - non sono nemmeno paragonabili a quelli del 2003.


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Genere: horror, thriller

Titolo originale: Spiral: From the Book of Saw

Regia: Darren Lynn Bousman

Sceneggiatura: Josh Stolberg, Peter Goldfinger

Fotografia: Jordan Oram

Paese, anno: USA, 2021

Interpreti: Chris Rock, Samuel L. Jackson, Max Minghella, Marisol Nichols, Zoie Palmer, Dan Petronijevic, Nazneen Contractor, K.C. Collins, Edie Inksetter

Produzione:Twisted Pictures, Burg/Koules Productions, Dahlstar, Serendipity Productions

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 93'

Data di uscita: 16 giugno 2021

 

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