New England, 18 febbraio 1952. Una violenta tempesta colpisce le coste americane, provocando disagi nelle città e gravi problemi per le imbarcazioni attualmente in mare aperto, tanto che ben due petroliere subiscono danni irreparabili costringendo i marinai a richiedere l'intervento dei soccorsi. Una di queste, la la SS Pendleton, ha le conseguenze peggiori e si spezza letteralmente in due, obbligando i sopravvissuti ad organizzare dei rimedi d'emergenza per far incagliare la nave in attesa che qualcuno da terra vada a salvarli. La notizia del disastro giunge solo qualche ora dopo al comando della guarda costiera di Chatham, che nel frattempo aveva già inviato la maggior parte di uomini e mezzi per salvare l'altra nave semi-affondata: un'impossibile missione di salvataggio, a bordo di una barca di modeste dimensioni, viene così affidata al giovane Capitano Bernie Webber (prossimo alle nozze) che, con l'aiuto di tre altrettanto coraggiosi compagni, sfiderà la furia delle onde mettendo a rischio la propria vita per salvarne più possibili. Ennesima storia vera rivisitata dal cinema hollywoodiano, in quest'occasione da Walt Disney Pictures che, sfruttando la fedele versione degli eventi raccontata nel libro The Finest Hours: The True Story of the U.S. Coast Guard's Most Daring Sea Rescue, ci racconta ne L'ultima tempesta l'eroica impresa compiuta dal capitano Webber e dai suoi uomini, protagonisti di quello che ancora oggi è considerato il più grande salvataggio compiuto con una piccola imbarcazione nella storia della guardia costiera americana. Un film dall'impianto classico, infarcito delle giuste dosi di retorica ed eroismo e che si ispira per buona parte alle atmosfere dei drammi storici degli anni '50 - '60 per ciò che concerne il ritmo della narrazione e i prevedibili risvolti sentimentali. Se la storia ha una sua forza primigenia nel continuo alternarsi di location, atto a mostrarci la situazione della petroliera in difficoltà e la disperata corsa contro il tempo e contro la furia del mare da parte di Webber e dei suoi uomini, la pura concessione allo spettacolo fa perdere parzialmente verosimiglianza a quanto si sta assistendo: la marcata esagerazione degli effetti speciali, pensati non a caso per la terza dimensione, finisce infatti per rendere poco credibile l'impresa di questi uomini coraggiosi, a bordo di una piccola imbarcazione e alle prese con onde eccessivamente gigantesche. Chiudendo un occhio sul tono di mera ed irrealistica soddisfazione visiva figlia dei tempi recenti il prodotto funziona e ha i suoi momenti, con un buon dosaggio del ritmo filmico e un discreto equilibrio tra le varie anime emotive che legano i principali personaggi in gioco, interpretati da un cast relativamente in palla in cui spicca il "leader per caso" interpretato da Casey Affleck. L'evocativa colonna sonora e le convincenti maestranze tecniche chiudono il cerchio di un titolo non certo memorabile ma comunque piacevole per gli amanti del genere.