Dopo che il francese Jacques Remy Girard ha prodotto La profezia delle ranocchie, anche Toby Genkel e Sean McCormack decidono di realizzare uno spumeggiante disaster movie incentrato sulle tragicomiche avventure di personaggi in fuga da un cataclisma naturale. I due registi in erba firmano Ooops! Ho perso l'arca..., un film d'animazione policromo e scoppiettante che mostra quanto sia difficile - ma essenziale - il lavoro di squadra per raggiungere un obiettivo comune. Prima dell'arrivo del diluvio universale, Noè viene scelto da Dio per costruire un'arca con la quale salvare tutti gli animali presenti sulla sua lista. Il piccolo Finny e suo padre Dave, appartenenti alla specie dei nasocchioni, però, non ne fanno parte e, così, decidono di travestirsi da musoni e di salire sull'arca con l'inganno. Leah e sua madre Grymp, costrette a condividere la stanza con due sconosciuti, non sono affatto contente della loro presenza e cercano in tutti i modi di mandarli via. Quando Leah e Finny, per gioco, finiscono fuori dall'imbarcazione e rimangono a terra, i loro genitori saranno costretti a collaborare per invertire la rotta e salvarli prima che sia troppo tardi. I protagonisti sono due adolescenti completamente differenti: il primo è timido e impacciato, la seconda è superba e solitaria. Lui riesce a scorgere il lato bello delle cose e delle persone, mentre lei ritiene che gli altri siano soltanto meri elementi di contorno. Abbandonati su un’isola deserta infestata da grifoni perfidi e affamati e condizionati dalle ostilità climatiche, Leah e Finny si incontrano, si conoscono e imparano presto a fare tesoro delle reciproche esperienze, accorgendosi delle qualità altrui. Quando la lumaca gigante Obesino e il suo parassita Scrocchino si uniscono a loro, rallentano il passo ma riescono anche a rendere le loro giornate meno pesanti e pericolose. Solo facendosi forza l’un l’altro, utilizzando ognuno la propria abilità, i quattro strampalati protagonisti riusciranno a trovare il loro vero posto e a scampare alla fine del mondo. La scoperta dell'altro e l'accettazione del diverso sono la morale di questa favola esopica pacatamente atipica che, fondendo avventura, fantasy e animazione, ricorda a tutti l'importanza degli antichi valori.