Alcuni film sono veri e propri manifesti dello stile dei loro registi. Sono la summa della loro poetica cinematografica, l'apogeo del loro stile. Per Zack Snyder questo film è senza dubbio 300.
Tratto dal fumetto di Frank Miller (che aveva ritrovato fiducia nel cinema l'anno prima grazie a Robert Rodriguez e al loro Sin City), fosse stato per Snyder 300 sarebbe stato il suo film d'esordio. Ma non riuscì a convincere nessuno a produrglielo - il progetto che aveva in testa era davvero troppo ambizioso per dare così tanti soldi in mano a un novellino - perciò dovette rimandare, ripiegando sul remake de L’alba dei morti viventi.
La storia di Leonida e dei suoi 300 diventò il chiodo fisso di Frank Miller sin dai tempi del liceo, quando per la prima volta sentì questa storia.
Per preparare il suo fumetto fece accurate ricerche, al punto che divenne una vera ossessione (viene citato anche nel fumetto di Sin City, alla fine di Un’abbuffata di morte) che riversò sulle sue tavole con tutto l’amore possibile.
Nel fare sua questa storia, che già trasuda epica, Frank Miller la cala in una dimensione di gloria e onore, mischiano il tutto con una retorica machista da film anni ’80. In più aggiunge un vago tono fantasy, per rendere il tutto ancora più sfocato, quasi mistico, infarcendola di mostri e guerrieri usciti da un libro di leggende piuttosto che da uno di storia. Sulla carta, quindi, 300 è un’opera già di per sè molto cinematografica, aiutata da un formato quasi panoramico (che si rivela un incubo da incastrare nella libreria di casa).
Zack Snyder è semplicemente il regista perfetto per dirigere il film, tamarro e ispirato al punto giusto.
L'essenza di tutta la filmografia di Snyder è già tutta lì su carta, cristallina e coatta. Dalla sua viscerale passione per i fumetti, che lo porterà a essere il demiurgo del DC universe, a un'attenzione maniacale per l’estetica esagerata; dallo sporprorzionato uso del ralenti al talento sconfinato nel confezione scene d'azione a dir poco epiche e annichilenti. Poi c'è la violenza grafica. E la raffinata ricerca di inquadrature che trasudano gloria.
Basti pensare a quanti registi, dopo 300, hanno iniziato a usare ralenti a caso, solo per enfatizzare le scene (un po’ quello che è successo con il bullet time di Matrix) o in quanti hanno provato a replicare i combattimenti in long-take, con zoom avanti e indietro, dai totali ai primi piani, aumentando ancora una volta la sensazione di stare sfogliando le pagine di un fumetto.
A proposito dei ralenti, è vero che se si velocizzano tutti quelli presenti in 300 il minutaggio si contrae di quasi 15 minuti, ma è anche vero che l'uso così ostentato aiuta a rendere su schermo la dinamicità statica delle tavole originali.
Rallentando l'azione si ha l'impressione di precipitare tra i disegni di Frank Miller, mentre questi si animano e ci corrono incontro (a rallentatore ovviamente), il che unito a una fotografia che sembra un filtro Instagram - prima che Instagram venisse inventario - crea un trip allucinogeno come pochi altri. Il tutto accompagnato dalla voce narrante di David Wenham, il cantastorie, che aumenta l'impressione di trovarsi davanti a un fumetto che prende vita.
300 non è solo il film manifesto del cinema di Zack Snyder. 300 è il primo vero film d’azione del nuovo millennio e rivisto oggi è ancora un capolavoro del genere. Diffidate di chi dice il contrario!
Genere: azione, cinecomic
Paese, Anno: USA, 2007
Regia: Zack Snyder
Soggetto: Frank Miller (graphic novel)
Sceneggiatura: Zack Snyder, Kurt Johnstad, Michael Gordon
Fotografia: Larry Fong
Montaggio: William Hoy
Interpreti: Gerard Butler, Lena Headey, David Wenham, Dominic West, Michael Fassbender, Vincent Regan, Rodrigo Santoro, Andrew Tiernan, Andrew Pleavin
Musiche: Mark Mancina
Produzione: Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures, Virtual Studios, Atmosphere Pictures, Hollywood Gang Productions
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Durata: 117'