Uscito direttamente in streaming su Prime Video, Saltburn è stato il film delle Feste 2023, anche se lo spirito natalizio non ha nulla a che fare con questa pellicola.
Secondo lungometraggio scritto e diretto da Emerald Fennel (già Oscar alla Miglior Sceneggiatura con Una donna promettente), Saltburn ha fatto parlare da subito, dividendo pubblico e critica: qualcuno lo ha paragonato al Il talento di Mr, Ripley; in molti lo hanno definito “un film da social”, per via della sua estetica ricercata (come se questo fosse di per sè un male) che ha avuto un grande successo su Instagram e TikTok.
Ma Saltburn, è molto di più di un eat the rich movie. É il film che ha riportato in auge il thriller erotico, genere non nuovo, ma da qualche anno “di serie b”.
Ispirato dal romanzo Ritorno a Brideshead di Evelyn Waugh, è la stori di Ollie (Barry Keoghan), studente appena arrivato a Oxford con una borsa di studio. Qui conosce Felix (Jacob Elordi), un ragazzo dell’alta borghesia che è sempre circondato da una cerchia di amici, in cui Ollie desidera tantissimo entrare.
Un giorno Ollie trova Felix a terra con la bici rotta, in disperato bisogno di aiuto: prestandogli la sua bici, cambia completamente il proprio e altrui destino.
Non solo Ollie diviene parte del gruppo di Felix, ma si trasforma nel suo migliore amico e viene perfino invitato per l’estate a Saltburn, la presigiosa tenuta di famiglia. Da qui l’ossessione di Ollie nei confronti di Felix si farà sempre più persistente e si estenderà a tutto il loro mondo.
Saltburn è un film sull’ossessione: lo spettatore deve prima guardare e sentire le sensazioni che prova Ollie e poi pensare (alla trama, ai dialoghi, a quello che sta succedendo).
È un film di pancia e non di testa: non sappiamo bene cosa sta succedendo, ma vogliamo averne ancora. Fennell fa largo uso della provocazione: dalla ormai famosissima sequenza della vasca a quella della tomba, sino al finale.
Ma in Saltburn non ci sono solo passioni e desideri: è a tutti gli effetti un thriller erotico, quindi ci saranno uccisioni, morti, misteri e investigazioni. Anzi: è proprio nella seconda parte che il film si accende, togliendo la maschera al suo protagonista.
Ollie non potrebbe esistere senza il suo magnifico interprete Barry Keoghan, nonostante qualcuno sostenga sia troppo vecchio per la parte (ma davvero?): dopo anni di interpretazioni spalla - una su tutte quella del film di Yorgos Lanthimos, Il Sacrificio del Cervo Sacro, ancora adesso a mangiare un piatto di spaghetti abbiamo i brividi - finalmente ha la parte da protagonista che si è sempre meritato. E che parte!
Senza gli sguardi di Keoghan, senza i suoi modi di fare - tra il bravo ragazzo e lo psicopatico - Ollie davvero non potrebbe esserci; la sua bravura è tale da offrirci, con il movimento dei soli muscoli facciali, il cambiamento del protagonista da finto timido/sottomesso a carnefice in cerca di preda.
Saltburn piace o non piace, non c’è via di mezzo. L’intenzione del film è regalarci una satira, il ritratto di una broghesia in decadenza, un American Psycho d’oggi, aggiornato all’estetica di Euphoria: Ollie è il Patrick Bateman della nostra generazione, con la medesima scintilla di follia negli occhi e con lo stesso fascino.
La scena finale calza a pennello: Ollie e Patrick sono intrisi entrambi nel proprio narcisismo, immersi nella completa venerazione di sé. Ad accompagnare il tutto c'è la canzone perfetta in sottofondo: il tema, ovviamente un omicidio.
Genere: drammatico, thriller
Paese, anno: USA, 2023
Regia: Emerald Fennell
Sceneggiatura: Emerald Fennell
Fotografia: Linus Sandgren
Montaggio: Victoria Boydell
Interpreti: Alison Oliver, Archie Madekwe, Barry Keoghan, Carey Mulligan, Jacob Elordi, Lolly Adefope, Paul Rhys, Reece Shearsmith, Richard E. Grant, Rosamund Pike, Sadie Soverall
Colonna sonora: Anthony Willis
Produzione: LuckyChap Entertainment, Media Rights Capital (MRC)
Durata: 127'