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Cosa aspettarci da WandaVision: riflessioni a caldo sui primi due episodi della serie tv Marvel di Disney+

17/01/2021 14:25

Samantha Ruboni

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Cosa aspettarci da WandaVision: riflessioni a caldo sui primi due episodi della serie tv Marvel di Disney+

Aspettavamo WandaVision da un bel po': dopo i primi due episodi su Disney + siamo perplessi ma anche curiosi

Aspettavamo WandaVision da un bel po': dopo i primi due episodi su Disney + siamo perplessi ma anche curiosi

La maggior parte di noi aspettava WandaVision con molto interesse. Al di là di tutto il marketing e dell'hype costruito attorno alla prima serie Marvel di Disney+, questo show è stato presentato ai fan come una «serie mentale», ovvero “ambientata” nella testa di Wanda e all'interno delle sue visioni. Vision, infatti, non è solo il nome del co-protagonista, ma anche una dichiarazione di intenti.

Per tutti gli appassionati delle serie tv che raccontano trip mentali e mondi paralleli, l'aspettativa era molto alta. Poi, però, sono arrivati su Disney+ i primi due episodi e quello che è andato in onda... è decisamente diverso da ciò che attendevamo.

 

Vero è che la serie è appena iniziata, quindi è decisamente troppo presto per un parere definitivo, per apprezzarla o anche solo decidere di abbandonarla. Quelle che seguono solo riflessioni a caldo sui primi due episodi di WandaVision.

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Da dove parte WandaVision

Capiamo che Wanda, dopo la tragica morte di Visione, si è rifugiata in un mondo dove i due sono una coppia perfetta, da sit-com televisiva, con solo qualche turbamento nella forza (che però, forse, è un po’ troppo poco turbamento). Dalle prime due puntate è difficile giudicare una serie ma, per ora, WandaVision ci offre un'ora e mezza circa di sketch molto diversi da quello che potevamo aspettarci.

WandaVision somiglia a Legion?

Difficile non ammettere che, molti noi, già si immaginavano uno show in stile Legion. Per chi non lo sapesse è una serie tv del 2017, trasmessa su FX con protagonista Dan Stevens (il cugino Matthew di Downtown Abbey): parla di David Heller, presentato come schizofrenico e accusato di aver ucciso una sua amica. Dopo che viene internato, si scopre che David in realtà è un mutante (uno dei più potenti in circolazione) con poteri di creazione e distorsione della realtà. Il problema di David è che non riesce a governare i suoi poteri, i quali cominceranno ad avere la meglio su di lui. 

 

Anche Legion è tratta da una serie da cinecomic: fa parte dell'universo X-Men, ma è completamente autonoma.

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Heller ha poteri simili a quelli di Wanda: anche in Legion parliamo di trip mentali, mondi paralleli e superpoteri, che si concretizzano nelle mutlipersonalità. Nella serie con Dan Stevens, che più va avanti e più prende lo spettatore, sì che c’è il viaggio mentale e la follia (data dalle visioni): Legion è un trip di colori e forme all’interno della parte più intima e sconosciuta di noi stessi, la nostra mente. In WandaVision, invece, al momento, di tutto questo c'è ben poco.

Cosa aspettarci da WandaVision 

Come dichiarato dagli autori, in particolare dal regista Matt Shakman, è davvero «Una lettera d’amore alla storia della televisione»: ricorda Vita da Strega, soprattutto nella sigla del secondo episodio (piena di eastergg); ricorda Pleasentville, anche nel bianco e nero e nella sua colorazione graduale.

 

C'è persino un'atmosfera perturbante - vogliamo dire lynchiana? - che, quando cita le serie tv comedy più amate offre un omaggio e, al tempo stesso, un ribaltamento di prospettiva. È evidente, inoltre, un dichiarato intento di critica di quei clichè da sit-com che hanno finito per starci stretti.

Insomma, WandaVision è un prodotto curioso. Resta ancora troppo presto per valutarla, ma al momento appare soprattutto una serie piacevole e leggera per farsi due risate. Non ce la sentiamo di dire che «rivoluziona la serialità televisiva», come abbiamo letto da qualche parte. Ma siamo curiosi di vedere che cosa ci offriranno le prossime puntate.

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