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Dune (2021), è solo l'inizio: la recensione del film evento di Denis Villeneuve

16/09/2021 14:06

Samantha Ruboni

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Dune (2021), è solo l'inizio: la recensione del film evento di Denis Villeneuve

Un film che, da sempre, è un’impresa e una chimera nel mondo del cinema: stavolta con Denis Villeneuve ci si avvicina alla perfezione?

Dune è uno dei feticci dell’industria cinematografica. Il sogno di ogni produttore e regista. L'impresa da portare sul grande schermo. Del resto Dune di Frank Herbert è un libro difficile, lento a tratti, che ha ispirato gran parte della fantascienza contemporanea compresa l'epopea di Star Wars.

 

Ma Dune è anche un romanzo che parla di religione e filosofia; nuovi mondi prendono vita tra le sue pagine, in mezzo a personaggi tridimensionali, dotati di una propria esistenza e psicologia.

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E da un libro difficile non può che uscire un film difficile. Così come fa Paul quando arriva nel territorio dei Fremen, anche il pubblico deve essere disposto a lasciarsi trasportare nel flusso per entrare nella parte più vera e appassionante di Dune.

 

Denis Villenueve, con questo nuovo Dune, ci chiede solo di lasciarci trasportare.

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Denis Villeneuve divide l'epica di Dune in due parti, come già David Lynch voleva fare a metà anni '80. Una scelta necessaria, visto che il romanzo originale consta di circa 580 pagine.

In questa prima parte viene descritto il risveglio e la consapevolezza dell’Eletto, il Kwisatz Haderach. Dune, il cui nome vero è Arrakis, è un pianeta di sabbia dove la fonte di sostentamento principale è ciò che viene chiamata Spezia (o melange nel libro). La Spezia è una delle materie prime più importanti di tutto l’universo, dal momento che è ciò che permette alle navicelle imperiali di spostarsi da un pianeta all’altro. Ma non solo, è anche un forte allucinogeno utilizzato in vari rituali.

Parliamo di Dune, quello di David Lynch del 1984, nel primo episodio del nostro podcast Le Parti Noiose Tagliate: lo trovate su Spotify e su tutte le piattaforme.

La famiglia Atreides, che prima governava la fertile Caladan, viene mandata dall’imperatore su Arrakis. Il pianeta era, però, in mano agli Harkonnen, che non hanno nessuna intenzione di cedere il potere. In un agguato degli Harkonnen, Paul (Timothée Chalamet) si troverà a dover scappare alla ricerca dei Fremen, un popolo che vive nel deserto. Ciò lo porterà a seguire quel destino che le sue visioni gli avevano predetto.

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Questo primo Dune finisce qui: nel momento in cui Paul arriva dai Fremen e diventa uno di loro. È quindi inevitabile che ciò che vediamo in questo primo film non è la parte action storia, ma la sezione più introspettiva: quel momento in cui Paul che cerca di capire chi è e qual è il suo destino.

 

Paul è figlio del buon duca Leto Atreides (Oscar Isaac) e della sua concubina, Lady Jessica (Rebecca Ferguson), che fa parte delle Bene Gesserit. Le Bene Gesserit sono un’istituzione matriarcale che sviluppa poteri psichici. Insieme alla Gilda, che è invece un’istituzione maschile e razionale, dedita al calcolo e alle statistiche, le Bene Gesserit tengono in mano l’equilibrio dell’Impero.

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Sono temute da tutti perché sono viste come delle sorta di streghe: con l’uso di quella che chiamano La Voce, permettono a chiunque di far ciò che vogliono. Le Bene Gesserit, pur di arrivare a quello che la profezia chiama il Kwisatz Haderach, l’Eletto, per secoli hanno manipolato le discendenze per avere sempre figlie femmine; finché non sarà tempo di concepire un maschio, che sarà appunto l’Eletto, cosa che solo la Reverenda Madre (Charlotte Rampling) potrà decidere.

 

Lady Jessica, invece, andando contro gli ordini imposti, s’innamora del Duca e decide di dargli un figlio maschio. È per questo che Paul non si sentirà mai completo: diviso tra il dovere di sangue - diventare un capo e un leader, ruolo per il quale non si sente tagliato - e la vicinanza con le Bene Gesserit, impossibile, dal momento che è un maschio.

Rebecca Ferguson ci regala una Lady Jessica magnifica: sofferente, ma allo stesso tempo sicura di voler insegnare al figlio i segreti delle Bene Gesserit affinchè diventi l’Eletto della profezia. Un personaggio femminile che già nell’opera di Herbert era interessante, ma che nel film di Villeneuve trova finalmente il giusto spazio.

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Non solo Lady Jessica, ma tutti i personaggi hanno tridimensionalità e sono interpretati da attori perfettamente in parte. Bravo Jason Momoa nei panni di Duncan Idaho, per non parlare della perfezione del Leto di Oscar Isaac; Timothèe Chalamet è un Paul impeccabile, che nemmeno ai fan più accaniti fa rimpiangere il personaggio lynchiano di Kyle McLachlan. Al personaggio di Zendaya, Chani, è evidente che verrà dato molto più risalto nella seconda parte del film.

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Ambientazioni e fotografia sono perfette. Villeneuve non ha portato con sé lo storico direttore della fotografia Roger Deakins, che ci aveva fatto sognare in Blade Runner 2049, ma lavora con un altrettanto valido collega: Greig Fraiser. Gli appassionati di fantascienza lo conosceranno già per Rogue One: A Star Wars Story e The Mandalorian.

 

D’altronde, come dicevamo, Dune è stato l’ispirazione che ha portato Lucas a immaginare l’universo di Star Wars: in questo mondo di sabbie e mantelli color kaki, Greg Fraiser ha dato prova di sapersi destreggiare benissimo.

Quello di Villeneuve è un pianeta Dune oscuro, che diventa luminosissimo solo nelle distese del pieno deserto. Agli Harkonnen rimane solo il nero, che nella fotografia di Fraiser è un nero assoluto, senza gli accenni di verde anni ‘80. 

Tutto Dune sembra in effetti puntare alla purezza: un film perfetto nei tempi, dai momenti più meditativi (molti) a quelli d’azione (pochi), che tuttavia riescono bene a rendere quello che Herbert cercava di narrarci nella carta stampata.

 

Un film che, da sempre, è un’impresa e una chimera nel mondo del cinema: stavolta con Denis Villeneuve ci si avvicina alla perfezione.


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Genere: avventura, fantascienza

Titolo originale: Dune

Paese, Anno: Canada/USA, 2021

Regia: Denis Villeneuve

Sceneggiatura: Denis Villeneuve, Eric Roth, Jon Spaihts

Fotografia: Greig Fraser

Montaggio: Joe Walker

Interpreti: Charlotte Rampling, Chen Chang, Dave Bautista, David Dastmalchian, Jason Momoa, Javier Bardem, Josh Brolin, Károly Baksai, Oscar Isaac, Rebecca Ferguson, Stellan Skarsgård, Timothée Chalamet, Zendaya

Colonna sonora: Hans Zimmer

Produzione: Legendary Entertainment, Villeneuve Films, Warner Bros.

Distribuzione: Warner Bros.

Durata: 155'

Uscita: 16/09/2021

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