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Cinema Estremo: come fare per conoscerlo, comprenderlo (e apprezzarlo)

31/01/2018 21:45

Marco Filipazzi

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Cinema Estremo: come fare per conoscerlo, comprenderlo (e apprezzarlo)

Una guida per nuotare tra le acque, apparentemente tempestose, del mare dell'Extreme

Weird film, disturbing, cinema della violenza, shockumentary: ecco una guida per nuotare tra le acque, apparentemente tempestose, del mare del cinema estremo

La produzione cinematografica è come un mare. Se si sta vicino alla riva, in acque tranquille che arrivano sino a metà coscia, non si corre alcun pericolo. La grande distribuzione, a prescindere dal genere, cerca di massimizzare i profitti a fronte d'investimenti sicuri. Blockbuster, cinecomics, franchise: difficilmente in queste acque si trova qualcosa di veramente inaspettato.

 

Ma se ci si spinge un poco più in là, trovando il coraggio di farsi aggrovigliare lo stomaco dall'acqua fredda, può capitare d'imbattersi in qualche sorpresa. Piccoli pesci, la distribuzione latente: produzioni audaci ma minori, che magari fanno il giro dei festival e vincono qualche riconoscimento; e che per questo vengono portate a riva, all'attenzione del grande pubblico. Ultimamente questa fascia si è allargata grazie alle piattaforme streaming come Netflix o Amazon Prime Video, che spesso sfoderano qualche ottimo (e inusuale) titolo.

Facendo qualche altro passo, immergendosi sino alle spalle, vi sono le produzioni indipendenti e low-budget. Film sperimentali, serie tv di culto, i misconosciuti esordi di qualche grande regista (in quanti per esempio hanno visto My best friend's birthday di Quentin Tarantino?) oltre a una grande fetta del miglior cinema straniero, visibile rigorosamente sottotitolato. Quando si raggiunge il punto in cui i piedi si staccano dal fondale vi sono almeno altri 150 metri prima dalla linea delle boe - ideale confine etico di ciò che può essere mostrato sullo schermo - al di là del quale c'è solo un oscuro abisso di lovecraftiana memoria.

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In questo tratto di mare vi è una sconfinata produzione di B-movie, film brutti, ultra-trash, porno, underground e tutta quella falange raggruppabile sotto il nome di Cinema Estremo.

 

Solo una ristrettissima cerchia di persone arriva a nuotare in queste acque, spesso etichettate come pericolose o additate dalla gente che, dalla spiaggia dice, «Guarda quelli là in fondo: sono matti!». Ma se si trova il coraggio di nuotare sin lì, magari immergendosi per osservare meglio il fondale, allora ci si può imbattere in qualsiasi cosa. A volte in qualche pesce poco simpatico, un banco di meduse o i resti di qualche rifiuto gettato in mare; altre volte in barriere coralline, affascinanti relitti, pesci dai colori vivaci.

 

Se sentite parlare di Cinema Estremo non pensate subito al peggio: sono semplicemente sottogeneri di nicchia, non per forza film inguardabili, violenti o depravati (anche se rientrano anche questi nella categoria). Dovrete abituarvi gradualmente a digerirli, ma una volta che ci avrete fatto l'abitudine ne vorrete sempre di più. Ecco allora buna (parziale) guida/b per godersi al meglio lo snorkeling in queste acque.

Animazione estrema

Chi ha detto che i cartoni animati sono innocui? Anche nell'animazione si annidano anfratti spietati, che non fanno sconti né sulle tematiche trattate (Barefoot Gen di Mori Masaki, la testimonianza autobiografica della tragedia nucleare di Hiroshima), né sulla messa in scena estrema (chi non ha mai visto i corpi deflagrare sotto i colpi di Ken il guerriero?). E tantomeno sui sentimenti, come nello straziante Una tomba per le lucciole di Isao Takahata a opera dello Studio Ghibli.

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Weird Film

Strani in senso lato, a livello contenutistico e per l'impostazione stessa delle storie. Film che teorizzano una diversa evoluzione della specie, molto più scimmiesca che umana (Aaaaaaaah! di Steve Oram) o accumuli di scene incoerenti di degrado urbano (Trash Humpers di Harmony Jorine) sino ad arrivare a deliri onirici (Rabbits di David Lynch, ma anche un qualsiasi altro prodotto della sua filmografia va benissimo) o pseudo religiosi come Begotten di Elias Merhige.

Disturbing-drama

La versione 2.0 dei drammatici mainstream. Là dove vengono portati in scena drammi controllati (e dal finale spesso prevedibile e/o strappalacrime) che hanno per protagonista un volto famoso che ambisce all'Oscar, qui la vicenda è spesso resa nella maniera più cruda possibile. Fotografia naturale e ambienti spogli fanno da cornice, personaggi squallidi e privi di morale sono i protagonisti di vicende umane mostrate senza un briciolo di pietà. Spietate e talvolta abominevoli, altre volte intrise di un senso di malessere che ti si appiccica addosso per giorni interi.

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Extreme & Disgusting

La violenza resa nel modo più realistico e disturbante possibile. Nessuno sconto, nessuno stacco d'inquadratura per alleviare la sofferenza dello spettatore quanto della vittima sullo schermo. Rape&revenge (la vendetta dopo uno stupro), splatter, torture, home invasion, serial killer, finti snuff, extreme orientali sono solo alcune delle sottocategorie di questo genere, forse il più vasto del cinema estremo.

Shockumentary

Il confine estremo che separa il cinema di fiction dall'orlo del baratro del reale. Che sia per la crudezza delle immagini (reportage di guerra, documentari storici sul nazismo, perversioni e feticismi mostrati senza ritegno) o per la freddezza della cronaca raccontata (pedofilia all'interno della Chiesa, sfruttamento della prostituzione minorile, storie di violenza al limite del concepibile) questi documentari rappresentano l'incarnazione del pozzo senza fondo che può essere l'animo umano. Durante la visione non ci si può appellare a nulla perché tutto ciò che scorre sullo schermo è pura realtà.

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Sicuramente la categoria che maggiormente richiede nervi saldi e stomaco di ferro. Oltre a essi la fiction cessa di esistere, ogni velo cade e tutto ciò che si trova al di là della linea delle boe è cruda realtà di cui i più celebri snuff movie sono solo la punta dell'iceberg

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