Ray/Ramona (Elle Fanning) è una ragazza che vive con la madre divorziata Maggie (Naomi Watts) e la nonna lesbica Dolly (Susan Sarandon). Ramona desidera diventare un maschio e inizia la procedura del cambio di sesso, ma per l'operazione serve il consenso anche del padre Craig (Tate Donovan), lontano da tempo. Presentato in anteprima al Toronto Film Festival nel 2015 e uscito nelle sale americane a settembre dello stesso ann, 3 Generations – Una famiglia quasi perfetta è il quarto film della regista Gabi Dellal che affronta la vicenda di un'adolescente e il suo desiderio di cambiare sesso. Il riferimento principale è chiaramente il cinema indie americano, di cui Dellal segue gli stilemi realizzando un film che alterna dramma e commedia senza esagerare da nessun lato, ma tenendo sempre il focus sull'evoluzione del personaggio di Ray e sul suo percorso di crescita e cambiamento. Un po' coming of age e un po' narrazione familiare "atipica", 3 Generations – Una famiglia quasi perfetta, nonostante una certa grazia nella messa in scena e una scrittura quanto mai semplicistica, in perfetto stile Sundance, fatica nel non risultare prevedibile. In fase di sceneggiatura, più che aprire alle complessità di una questione interessante come il cambio di genere, preferisce il racconto di formazione, avaro d'interesse, e cerca un'ironia poco riuscita nei pittoreschi personaggi di contorno e in una sottotrama familiare che finisce per appesantire. Nelle intenzioni c'è l'obiettivo di realizzare un'opera curiosamente irrisolta che lascia spazio di manovra a chi guarda, eppure 3 Generations – Una famiglia quasi perfetta tende a dichiarare tutto e ad appianare possibili conflitti che muovono i personaggi. Così ci si trova davanti a un film che ripete in maniera pleonastica l'affermazione della propria identità, dell'essere se stessi.