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Il caso Belle Steiner (2024): quanto si può essere colpevoli nella propria innocenza

09/03/2025 23:21

Matilde Migliosi

Recensione Film, Film Drammatico, Film Francia, Film Poliziesco, Film Thriller, Guillaume Canet, Charlotte Gainsbourg, Benoît Jacquot,

Il caso Belle Steiner (2024): quanto si può essere colpevoli nella propria innocenza

Il nuovo film di Benoît Jacquot conduce lo spettatore a riflettere sulla contemporaneità dell’opera di George Simenon.

Il nuovo film di Benoît Jacquot conduce lo spettatore a riflettere sulla contemporaneità dell’opera di George Simenon: La morte di Belle. Il thriller del regista francese arriva a marzo nelle sale italiane, portando con sé un atroce dubbio: chi ha ucciso Belle Steiner?

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In una tranquilla cittadina francese, Pierre e Cléa ospitano la figlia adolescente di un’amica mentre frequenta il liceo dove insegna Pierre. 

L’attitudine solitaria dell’uomo fa si che sia l’unico in casa la sera dell’omicidio della giovane e, di conseguenza, il principale sospettato. Tra la gogna mediatica e lo stravolgimento del suo mite quotidiano, il protagonista inizierà a sospettare di non essere poi così innocente, travolto da un meccanismo di riflessi sociali e indizi sbiaditi.

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Dal libro al film: cosa cambia dal romanzo di Simenon

Il confronto con il romanzo viene naturale, e le differenze sono evidenti: il cambio di ambientazione dalla provincia americana a quella francese, il periodo storico in cui si svolge la vicenda fino al colpo di scena finale. 

 

Jacquot, affascinato dal giallo di Simenon, intraprende un viaggio tipico della tradizione francese recente, quello nelle oscurità della mente umana, in un ribaltamento psicologico che ricorda un romanzo di Emmanuel Carrère. 

 

Il film porta lo spettatore, non solo a interrogarsi su chi possa essere l’assassino, ma anche sul perché un giorno potremmo esserlo noi. Sono scintille di riflessioni in grado di provocare incendi nei pensieri dei più appassionati del genere. Così osserviamo il protagonista mentre segue gli indizi, riportati al telegiornale, verso il bar sulla tangenziale, alla ricerca di se stesso nelle vesti di assassino, un abito che tutti cercano di cucirgli addosso e che sembra impossibile da togliere.

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Un grande merito va a Guillaume Canet, protagonista del film che, grazie alle sue doti attoriali, riesce a realizzare un personaggio enigmatico e ambiguo, dagli occhi vuoti e sognanti e il sorriso tirato di chi si sente fuoriluogo ovunque fuori dal suo studio, e, nonostante ciò, simpatico al pubblico, che parteggia per lui.

Colpevoli e innocenti: i temi de Il caso Belle Steiner

L’opera in uscita ha il grande pregio di riportare alla luce i temi centrali dello scrittore belga, che si dimostrano essere ancora molto attuali. Della presunzione di innocenza si parla ancora oggi e si denunciano gli svariati casi in cui essa viene a mancare, in favore di una veloce conclusione processuale: così non ci interroghiamo più sull’identità dell’assassino, ma sull’ambivalente innocenza/colpevolezza di Pierre, tanto da disinteressarci completamente del caso nella seconda parte del film per concentrarci solo su di lui. 

 

Centrali sono anche le ripercussioni sociali sulla figura del protagonista, che pur non essendo mai ufficialmente accusato, viene preso di mira dai suoi studenti e assediato dalla stampa. Gli insulti scritti sulla lavagna e i vandalismi sul muro di casa sono solo alcuni degli attacchi che subisce, ma che non riescono a intaccare la sua imperturbabilità.

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Con una fotografia semplice ma incisiva, e lentissimi zoom in e zoom out con richiami ai noir delle origini, il regista ci posiziona proprio di fianco a Pierre, e ci invita a compiere con lui un viaggio nella sua mente, per capire fino a che punto si possa essere colpevoli nella propria innocenza.


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Genere: poliziesco, drammatico, thriller

Paese, anno: Francia, 2024

Regia: Benoît Jacquot

Interpreti: Charlotte Gainsbourg, Guillaume Canet, Kamel Laadaili

Sceneggiatura: Benoît Jacquot, Julien Boivent

Fotografia: Caroline Champetier

Montaggio: Julia Grégory

Musiche:Bruno Coulais

Produzione: Ciné@, Macassar Productions

Distribuzione: Europictures

Data di uscita:13 marzo 2025

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