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A real pain (2025), la recensione: il film con Kieran Culkin ci ricorda quanto è dura essere fragili

28/02/2025 13:00

Matilde Migliosi

Recensione Film, Di Tendenza, Disney+, Film Commedia, Film Drammatico, Jesse Eisenberg, Film USA, Kieran Culkin,

A real pain (2025), la recensione: il film con Kieran Culkin ci ricorda quanto è dura essere fragili

Eisenberg ci sorprende con una commedia commovente, animata dall'interpretazione iconica di Kieran Culkin.

Il 27 febbraio esce nelle sale il secondo lungometraggio di Jesse Eisenberg, la star di The Social Network, alle prese stavolta con un racconto che ha al centro le dinamiche familiari.

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Il giovane David decide di partecipare con il cugino Benji a un viaggio di gruppo in Polonia, fino a raggiungere la casa d’infanzia della nonna ebrea polacca, immigrata in America e da poco scomparsa. 

Durante questa vacanza si fanno sempre più evidenti le tensioni tra i due, a causa del temperamento di Benji, caduto in depressione dopo il lutto. 

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A Real Pain: un film semplice, ma intenso

Il nuovo film di Eisenberg, dopo essere passato ad Alice nella Città e essere stato premiato al Sundance Film Festival, sta scalando la stagione dei premi più attesa dell’anno. La sua forza è rappresentata dalla semplicità dei suoi elementi narrativi, una città europea da scoprire, una coppia di cugini ebrei con le loro battute ficcanti, e l’enorme talento di Kieran Culkin

 

Dopo i successi ottenuti con la serie tv Succession, l’attore protagonista ci stupisce di nuovo con la sua bravura, adattandosi perfettamente ad un ruolo complesso e commovente. La difficoltà non sta nel passare velocemente dalla vivacità alla depressione, ma nel mettere in scena un tipo umano che noi tutti conosciamo molto bene, quello incarnato da Benji. È lui il perdente, il fragile, colui che non riesce a trovare il proprio posto nel mondo e non sa elaborare il lutto. È una persona imbarazzante, incompresa, è tutti noi.

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Sofferenza e dolore sono temi centrali di A real pain

Centrale è la riflessione sulla sofferenza, passata (la Shoah) e presente, e su quanto ci si senta soli chiusi nella propria tragedia. Mentre il cugino David nasconde il suo dolore perché lo reputa insignificante in confronto delle disgrazie del mondo, Benji, viaggiando su un treno in prima classe, sbotta perché “abbiamo smesso di empatizzare con il vero dolore degli altri”. E nel confronto tra i due cugini opposti per carattere, David integrato nella società, che sopprime i suoi problemi con le pillole per l’ansia, e Benji, quello esagerato, strano e fuoriluogo, lo spettatore si riconosce in Benji. Ci sentiamo Benji perché di ritorno dalla visita del campo di concentramento, mentre tutti sommessi si asciugano gli occhi, lui piange rumorosamente, con la faccia rossa e scomposta nascosta tra le mani, e lui diventa l’esplosione del vero dolore condiviso, ma anche il centro di un comune sentire.

Prima piangevi per qualsiasi cosa”.

“Si, era terribile, chi vorrebbe piangere sempre?”

“È un tour sull’Olocausto, se non è il momento giusto per piangere, non so che dirti”.

Un road movie con due grandi interpreti

I paesaggi verdi dell’Europa dell’Est fanno da sfondo a un’umanità piegata dalle proprie sciagure, che cammina tra cimiteri e campi di sterminio cercando conforto in un dolore più grande, collettivo, di cui si sente partecipe. Quello messo in scena è un road movie impreziosito da esilaranti dialoghi, che rimanda alla tradizione di quel cinema ebreo che ha visto in prima linea Woody Allen ma qui Eisenberg non ci porta da un punto A a un punto B, ci accompagna in una discesa negli inferi dell’animo umano, dove risuonano forte tutti i singhiozzi che strozziamo in gola. 

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Con questa commovente commedia, il regista ci sorprende con la sua sottile scrittura, in bilico tra una lacrima e un sorriso, che riesce a raccontare tre generazioni di storia con semplici aneddoti e ricordi veloci. 

 

Non si lascia mai andare ad una banalizzazione della Shoah, ma la usa come un recinto dentro cui muovere le angosce che animano i personaggi. È un viaggio che intraprendiamo tutti noi a cavallo delle sue inquadrature, attraverso le vie di Lublin fino ad arrivare al nostro dolore, che è proprio lì in bella vista sullo schermo, inciso sul volto di Kieran Culkin, nelle sue pupille lucide.


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Genere: commedia, drammatico

Paese, anno: USA, 2024

Regia: Jesse Eisenberg

Intepreti: Kieran Culkin, Jesse Eisenberg, Will Sharpe, Daniel Oreskes, Kurt Egyiawan, Jennifer Grey, Ellora Torchia, Liza Sadovy

Sceneggiatura: Jesse Eisenberg

Fotografia: Michal Dymek

Montaggio: Robert Nassau

Produzione: Topic Studios, Extreme Emotions, Fruit Tree

Distribuzione:The Walt Disney Company Italia

Data di uscita: 27 febbraio 2025

Durata:90 min

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