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Daisy Jones and The Six (2023), la recensione della prima stagione: una storia di amore e rock

26/07/2023 22:00

Alessandra Luzzi

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Daisy Jones and The Six (2023), la recensione della prima stagione: una storia di amore e rock

Sam Claflin e Riley Keough sono i protagonisti della serie tv Daisy Jones and The Six, dal 3 marzo su Prime Video.

«Il 4 ottobre 1977 la band Daisy Jones and The Six”fece il tutto esaurito al Soldier Field a Chicago, in Illinois. Fu la loro ultima esibizione». Così inizia la serie tv Daisy Jones and The Six - dal 3 marzo su Prime Video - e la caccia all’assassino che si prolungherà per dieci episodi in cui la domanda sarà una sola: cosa è successo quella sera? Ma più andiamo avanti più diventa tutto complicato.

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Di che cosa parla Daisy Jones and The Six

 

La trasposizione televisiva dell’omonimo libro dell’autrice Taylor Jenkins Reid, ci riporta negli anni ’70 quando il rock and roll era appena nato e le leggende della musica cantavano al Whisky a Go Go, locale di West Hollywood, California, situato sulla Sunset Boulevard. 

Tutto si decideva in quei giorni, chi fosse vivo e chi fosse già morto. Così a Los Angeles, Daisy Jones decide di non essere solo una Musa perché è lei un’Artista. Al contempo, a Pittsburgh, i The Six decidono di fare sul serio incontrando un produttore discografico che avrà il sesto senso di far lavorare insieme le due band per una sola canzone. Ma non finisce lì. 

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Billy Dunne (interpretato da Sam Claflin) e Daisy (interpretata da Riley Keough) si troveranno a dover lavorare insieme per più tempo unendo le due band in un una sola che conquisterà tutti.  Ma la chimica sul palco è tutta una menzogna, ci sono dei conflitti. Ed è qui che entrano in gioco i parallelismi con il vero gruppo musicale anglo-statunitense Fleetwood Mac: anche le fiamme tra la cantante Stevie Nicks e il chitarrista Lindsey Buckingham bruciavano il palco. 

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Storia di un amore tossico

 

Sono proprio quelle fiamme che invogliano lo spettatore ad andare avanti con la visione, perché Billy e Daisy hanno un amore viscerale non solo per la musica ma per la vita in generale.

 

Una vita sregolata, proprio quella che omaggiano le rock star di un tempo, lui dipendente dall’alcol e lei dalle droghe. Una combo tossica che nessuno può dividere e curare. 

 

Sono fatti l’uno per l’altro, se ne accorgono loro e chi gli sta vicino, ma non possono stare insieme perché «tutto quello che ardeva in Daisy ardeva in Billy, tutto quello che amava del mondo anche lui lo amava, erano due metà che si incastravano perfettamente ma allo stesso tempo erano un disastro, due catastrofi naturali che avevano bisogno di guarire».

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La narrazione, affrettata all’inizio ma più armoniosa verso la fine, lascia largo spazio a Billy e Daisy ma non si sofferma solo su di loro: la moglie Camila (Camila Morrone) si accorge delle loro scintille che cerca però di contenere; l’amore iniziale tra Karen (Suki Waterhouse) e Graham, l’insoddisfazione professionale di Eddie. Insomma, un grande bolla pronta a scoppiare proprio quel 4 ottobre.

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Perché vedere Daisy Jones and The Six

 

Una grande soundtrack rock che si confonde tra le canzoni inedite scritte appositamente da Blake Mills (cantautore) aiutato dalle mani esperte di Phoebe Bridgers, Chris Weisman e Marcus Mumford. Ad ammaliare ancora di più sono le voci che si completano perfettamente di Sam, che ha imparato a suonare in vista del provino, e di Riley, nonché nipote di Elvis da cui ha ereditato il grande talento.

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Tra dipendenze (da alcol e da amore) e outfit degni di Woodstock, Daisy Jones and The Six ci intona una serenata d’amore per un periodo fermo nel tempo anche in questo universo in cui una band fittizia è diventata non solo reale ma la più amata al mondo.

 

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