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Blonde (2022) di Andrew Dominik, recensione: parlare di Marylin Monroe per parlare di tutte

02/10/2022 19:00

Samantha Ruboni

Recensione Film, Festival, Festival di Venezia, Netflix Original, Film Drammatico, Film Biografico, Film USA, Ana De Armas, Marilyn Monroe, Andrew Dominik ,

Blonde (2022) di Andrew Dominik, recensione: parlare di Marylin Monroe per parlare di tutte

Marilyn è una maschera che Norma dovrà portare per tutta la vita, per regalare al mondo una donna che in realtà non è mai esistita.

«Tu sei solo carne»​

«Sono un pezzo di carne da consegnare, è questo ciò che è? Servizio in camera?»​

 

Queste due frasi, estratte dai dialoghi di Blonde, sono abbastanza per farci capire come Marylin Monroe non era il sogno, non era la diva: per gli uomini era carne da esporre. 

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Carne tanto desiderata e ambita, da far dimenticare a tutti che dietro a quelle curve ondeggianti (rubando una battuta che Marilyn odiava di A qualcuno piace caldo, «Sembra fatta di gelatina») e a quel biondo platino, c'era una donna, vera, in carne e ossa, Norma Jean, che ha subito di tutto nella sua velocissima vita.

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Una donna che, fin dall'infanzia, ha dovuto fare i conti con un padre che l'ha abbandonata e con una madre non in grado di crescerla.

In un mondo, quello di Norma Jean, fatto solo di uomini che la volevano possedere per poi buttarla nell'angolo come una straccio. Mentre le donne sono inesistenti o, se esistono, sono rivali troppo invidiose da poter avvicinarsi.

Una donna, Norma Jean, che inizia tutto questo solo per trovare il padre - prima - e per essere vista da lui - poi -. L'essere genitore è un fantasma che aleggia su Norma Jean: non è mai stata una figlia durante l'infanzia, non sarà una madre una volta adulta. La maternità, infatti, le viene tolta in maniera crudele prima dagli studios, che volevano restasse una bambola vuota, e poi da uomini di potere, sempre pronti a guardarla dall’alto in basso.

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Ma Marilyn era molto di più. Era una grande appassionata di letteratura russa, in grado di citare Dostojevsky e Chekov senza timore, senza paura di finire derisa dall'ennesimo gruppo di uomini intenti a giudicarla e scrutarla.

 

La personalità di Marilyn prende il sopravvento sulla stessa Norma Jean, non più in grado di controllarla. La sua vita diventa un vero e proprio set cinematografico, senza tregua, senza pausa.

Marilyn è una maschera che Norma dovrà portare per tutta la vita, per regalare al mondo una donna che in realtà non è mai esistita.

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Sin dall'uscita di Blonde su Netflix c'è una domanda che si legge ovunque: il film di Andrew Dominik ha rispettato la figura di Marilyn Monroe?

 

La risposta, probabilmente, è no: ma non è questo il punto. Blonde è forse l’unico modo possibile per poter narrare Marylin, una donna diversa da quella che noi tutti conosciamo.

Dominik basa il suo film, tratto dal libro di Joyce Carol Oates, sui momenti più degradanti e imbarazzanti della diva; quelli che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di raccontare. In questo modo porta a galla le verità di uno showbiz che, al di fuori, sembra fatto solo di lustrini, ma che nelle buie stanze d’albergo nasconde abusi e violenze.

 

Le dive che tutti invidiavano erano carne da macello da dare in mano ai produttore per sperare di far parte delle stelle di Hollywood. Ma, come si chiede anche la stessa Marilyn: ne vale davvero la pena?

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La regia di Andrew Dominik gioca con i formati e i colori, passando dal Technicolor al bianco e nero più intenso, per evidenziare dove stiamo vedendo Norma Jean e dove Marylin. Ed è interessante la scelta drammatica per red carpet e scintillanti flash di fotografi, a sottolineare la violenza che si stava consumando nella mente di Marylin/Norma Jean.

 

Inutile dire che Ana de Armas è completamente in parte, talmente da farci dimenticare che quella che stiamo vedendo sullo schermo non è la vera Marylin.

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Blonde è un film crudo e destabilizzante, un horror dove il mostro è la stessa Marilyn che si impossessa di Norma Jean, facendole fare cose che - altrimenti - non sarebbe mai riuscita a fare. Allo stesso modo è un film necessario, per capire al meglio Norma Jean e la sua storia. 


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Genere: biopic, drammatico

Titolo originale: Blonde

Paese, anno: USA, 2022

Regia: Andrew Dominik

Sceneggiatura: Andrew Dominik

Fotografia: Chayse Irvin

Montaggio: Adam Robinson

Interpreti: Adrien Brody, Ana de Armas, Bobby Cannavale, Caspar Phillipson, Catherine Dent, Chris Lemmon, Dan Butler, David Warshofsky, Eden Riegel, Eric Matheny, Evan Williams, Garret Dillahunt, Haley Webb, Julianne Nicholson, Lily Fisher, Lucy DeVito, Luke Whoriskey, Michael Masini, Ned Bellamy, Patrick Brennan, Rebecca Wisocky, Sara Paxton, Scoot McNairy, Spencer Garrett, Toby Huss, Xavier Samuel

Colonna sonora: Nick Cave, Warren Ellis

Produzione: Plan B Entertainment

Durata: 165'

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