Di sapere il fatto suo Chiara Bellosi lo aveva già dimostrato con Palazzo di Giustizia, uscito un anno prima di Calcinculo: due film passati entrambi al Festival di Berlino, dove evidentemente si apprezza quel cinema che da noi spesso si snobba e critica facilmente.
Un rischio che potrebbe correre anche questo Calcinculo, complici pure delle incertezze che il precedente non aveva. Lasciati gli interni di un tribunale per una periferia laziale fatta di condomini, campi e giostre, Bellosi gira nella comfort zone del nostro cinema, toccando però più d’una tematica insidiosa.
Benedetta è una quindicenne grassa e taciturna, tormentata dalla dieta che la madre le impone e da un corpo che non piace a nessuno, lei per prima.
Le cose cambiano quando la ragazzina si imbatte in Amanda, che ha dieci anni in più ma si sta ancora cercando, e vive in una roulotte facendo marchette. Un po' madre, padre, sorella maggiore, amica, fidanzato, protettrice, Amanda svelerà a Benedetta l’amore, prima di tutto verso se stessa.
Non si può certo dire che sia il nostro paese a primeggiare nel filone del cinema sull’adolescenza, ma ecco finalmente un film che si difende con onore.
Azzardato e indeciso fino alla fine, con qualche lungaggine (il giro in giostra) e qualche buco (mancano dei raccordi), Calcinculo azzecca una coppia improbabile alla quale si perdonano anche le debolezze del film. Come i molti spazi vuoti che si provano a riempire con la (troppa) musica, ed è un peccato (ricorrente nel nostro cinema) perché Bellosi sa gestire i silenzi e sa girare, eccome.
Si riconferma infatti la sua capacità, anche negli spazi chiusi e angusti come una roulotte, di non invadere mai il campo d’azione degli attori: la magia è tutta lì.
Si balla spesso (in casa, in discoteca, fuori da una macchina) in questo film che ruota intorno al corpo e al bisogno di accettarlo: la metafora della farfalla (Amanda regala la sua preferita a Benedetta), per quanto abusata, è accordata con la storia.
Così anche le canzoni, ma non le musiche originali, lagnose e invadenti: asciugando il sonoro il film ne avrebbe guadagnato molto. Al netto di tutto, Bellosi si guadagna un suo posto nel recente cinema italiano firmato da donne - Laura Bispuri e Emma Dante i primi nomi a venire in mente – così rarefatto e realista insieme.
Ottima prova di Andrea Carpenzano, che entra nel personaggio senza inseguire la prova maiuscola e lascia che Benedetta (Gaia Di Pietro) faccia suo il film. Andate a vederlo, portateci i vostri figli.
Genere: drammatico
Paese, anno: Italia, 2021
Regia: Chiara Bellosi
Sceneggiatura: Luca De Bei, Maria Teresa Venditti
Fotografia: Claudio Cofrancesco
Montaggio: Carlotta Cristiani
Intepreti: Gaia Di Pietro, Andrea Carpenzano, Barbara Chichiarelli, Giandomenico Cupaiuolo, Francesca Antonelli, Alessio Praticò, Claudia Salerno, Rachele Petavrachi, Germana Petavrachi, Paola Tintinelli, Emanuele Maiorano
Musiche: Giuseppe Tranquillino
Produzione: Tempesta, Rai Cinema
Distribuzione: Luce Cinecittà
Durata:96 min
Data di uscita: 24 marzo 2022