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The Human Centipede 2 - Full Sequence (2011): la recensione del secondo film della saga di Tom Six

06/04/2021 17:01

Marco Filipazzi

Recensione Film, Cinema Estremo, Film Horror, Film Estremo, Film Paesi Bassi, Tom Six, Human Centipede, Laurence R. Harvey,

The Human Centipede 2 - Full Sequence (2011): la recensione del secondo film della saga di Tom Six

Tom Six costruisce The Human Centipede 2 a partire dalle critiche che gli erano state mosse dopo il primo film

Nel 2009 Tom Six realizza il primo The Human Centipede e le reazioni che suscita non sono certo quelle sperate. C’è chi lo etichetta come un film senza senso, chi lo definisce perverso e aberrante senza nemmeno averlo visto; chi ha apprezzato l’idea ma contesta il fatto che tutta la violenza e il disgusto siano rimasti sottointesi. Cosa che, di fatto, è. Il regista olandese aveva già in mente di realizzare una trilogia e a chi gli muoveva quest’ultima critica, rispondeva con un vago «aspettate e vedrete».

Le prime avvisaglie di quanto Six stesse facendo sul serio arrivarono quando il sequel non riuscì a debuttare al FrightFest di Londra (lo stesso evento in cui, l’anno precedente, si era tenuta l’anteprima mondiale del primo The Human Centipede) a causa di grossi problemi con la censura. Parlando del film che stava arrivando, i revisori dissero che c’era il «probabile rischio» che si verificasso «danni ai potenziali spettatori». Alla fine il film venne tagliato di 3 minuti, vietato ai minori di 18 anni e distribuito. A oggi, però, in alcuni paesi (tipo la Nuova Zelanda) resta bandito.

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The Human Centipede 2 (Full Sequence) arriva nel 2011: un film che Tom Six ha costruito proprio a partire dalle critiche che gli erano state mosse dopo il primo capitolo della sua saga.

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Qualcuno diceva che il Dr. Heister del primo The Human Centipede fosse una caricatura di Mengele, senza approfondimento psicologico? Il protagonista di questo secondo episodio è Martin, un soggetto deviato e grottesco, che non ha una sola battuta in tutto il film.

L’estetica asettica e fredda non piaceva, perché troppo sterile e impersonale? Allora Six gira tutto in un bianco e nero marcissimo, imbrattando ogni scena con macchie nere che potrebbero essere sangue, frattaglie, escrementi, vomito o chissà che altro.

La violenza del primo capitolo era solo sottointesa? Tom Six in questo suo secondo film mostra tutto e di più, in maniera grafica e gratuita, compreso una sequenza assolutamente fuoriluogo (quella del neonato) giusto per mettere tutti a tacere. Soprattutto, però, chi si lamentava che The Human Centipede non mostrasse abbastanza sangue ed escrementi trova in The Human Centipede 2una risposta per le rime.

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A quattro anni dall’uscita del film, inoltre, Six regala agli spettatori la versione rimasterizzata a colori. Al contrario di molte pellicole recenti, uscite a colori e poi convertite in bianco e nero (Mad Max: Fury Road, Logan, Parasite) Tom Six fa l’esatto opposto, sottolineando ancora una volta la sua attenzione per il pubblico. Qualcuno si lamentava che il bianco e nero non permettesse di vedere alcuni dettagli? Ecco i colori, così non vi perderete nulla.

E se vi state chiedendo quale versione sia la migliore, sappiate che è molto difficile rispondere. La color version raggiunge il suo intento di non lasciare nulla all’immaginazione, saturando alcune scene (soprattutto la mezz’ora finale) con tantissime sfumature di rosso e imprimendo al film un tono più realistico. Ed è questa forse la cosa che stona di più.

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The Human Centipede 2 (Full Sequence) non vuole essere realistico. E il bianco e nero originale accentuava questo tipo di visione, dando al film un’aurea allucinata; come se fosse un viaggio dentro la mente bacata di Martin, in una sorta di specchio di quanto aveva fatto David Lynch con Eraserhead. Si tratta di un incubo a occhi aperti in cui Martin si trova intrappolato e dove intrappola sia le sue vittime, sia gli spettatori.

In tal senso il livello metacinematografico con cui Six racconta il tutto (il primo The Human Centipide è effettivamente un film che diventa un’ossessione per il protagonista) e, soprattutto, il finale contribuiscono a rafforzare la sensazione di incubo paranoico.

Quando arrivano i titoli di coda noi spettatori ci risvegliamo da quest’incubo. Ma la sensazione di essere stati complici di un crimine, per quanto immaginario e appartenente alla fiction, resta appiccicata addosso. A dimostrazione che il bianco e nero non è solo un vezzo di stile, ma risulta qualche volta funzionale alla storia tanto da cambiarne completamente la percezione in chi guarda.


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Genere: horror, estremo

Titolo originale: The Human Centipede 2 (Full Sequence)

Paese, Anno: Paesi Bassi/Regno Unito, 2011
Regia: Tom Six

Soggetto: Tom Six

Sceneggiatura: Tom Six

Fotografia: David Meadows

Montaggio: Nigel de Hond

Effetti speciali: John Schoonraad, Joost Hagedoorn

Interpreti: Laurence R. Harvey, Ashlynn Yennie, Maddi Black

Musiche: James Edward Barker

Produzione: Six Entertainment

Durata: 91'

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